Un boato fortissimo. Viene sventrata la saracinesca di un supermercato. In frantumi l’insegna. Schegge e calcinacci colpiscono come proiettili auto parcheggiate in strada e finestre dei palazzi.
Non è Aleppo ma Taranto. Non è un ordigno fatto deflagrare in un città martoriata dalla guerra ma in una città che subisce spesso la ferocia del racket e che ogni volta di fronte a episodi così inquietanti sembra essere anestetizzata.
E’ l’una di notte tra venerdì e sabato e una bomba di medio potenziale è stata piazzata e fatta esplodere in via Dante, quasi all’angolo con via Minniti, davanti all’ingresso del supermercato Pgs. La deflagrazione è potente e butta giù dal letto i residenti della zona. Le chiamate frenetiche ai centralini delle forze dell’ordine e sul posto intervengono i poliziotti della Squadra Volante e i vigili del fuoco del comando provinciale.
Ora saranno gli investigatori della Squadra Mobile ad ascoltare il titolare del supermercato per iniziare a mettere insieme i puzzle che serviranno per dare un nome e un volto agli attentatori. La scorsa notte sopralluogo degli artificieri i quali hanno repertano quello che è rimasto dell’ordigno. Saranno eseguite le comparazioni con i resti degli esplosivi utilizzati in altri attentati compiuti in città. E’ passato poco più di un mese dalla bomba fatta esplodere in via Duca degli Abruzzi davanti e a un negozio di parrucchiere. Un attentato quasi fotocopia con saracinesca sventrata, vetri delle finestre dei palazzi e carrozzerie delle macchine danneggiate. Due bombe in un mese rappresentano un trend che genera qualche preoccupazione. Soprattutto ai commercianti.