Tangenti in Marina: ha ottenuto gli arresti domiciliari il 49enne Vincenzo Calabrese.
Il titolare di una impresa specializzata nello smaltimento di reflui ha ammesso di aver pagato una tangente per poter lavorare. Il gip lo ha mandato a casa dopo aver accolto la richiesta dell’avvocato Egido Albanese. Il pm ha espresso parere favorevole sulla sostituzione della misura carceraria in quanto le esigenze cautelari si sono affievolite. Calabrese era stato arrestato insieme ad altri tre imprenditori perchè accusato di aver consegnato a Di Guardo 3mila euro per aggiudicarsi il servizio da 35mila euro di smaltimento delle acque nere della nave Espero.
Agli arresti domiciliari anche il capitano di vascello Giovanni Di Guardo, ex comandante della base di Maricommi. Secondo l’accusa l’ufficiale sarebbe stato il promotore di una associazione a delinquere che in cambio di mazzette avrebbe creato un cartello di imprese per pilotare tutti gli appalti di Maricommi lasciando fuori ogni possibile concorrenza. Provvedimenti restrittivi anche nei confronti di un dipendente civile della Marina e di un altro imprenditore accusati di aver raccolto bustarelle da consegnare a Di Guardo. Le accuse contestate a vario titolo dal sostituto procuratore che coordina le indagini, il dottor Maurizio Carbone, vanno dall’associazione per delinquere, alla turbativa d’asta, alla corruzione.