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​Umanizzazione delle cure, Taranto al primo posto​

Si è tenuta mercoledì, presso
l’auditorium del Padiglione Vinci
dell’ospedale Ss. Annunziata, la
presentazione dei risultati della rilevazione
“Valutazione partecipata
del grado di umanizzazione delle
strutture di ricovero”.

L’incontro è stato introdotto dal
direttore generale dell’Asl, Stefano
Rossi, che ha ringraziato la Struttura
di Comunicazione e Informazione
Istituzionale, nonché le direzioni
mediche dei presidi ospedalieri e le
associazioni, per il lavoro svolto in
fase di rilevazione ed elaborazione
dei dati e di predisposizione dei piani
di miglioramento. Il direttore generale
ha sottolineato la «centralità
che riveste l’obiettivo dell’umanizzazione
delle cure per la direzione
strategica» e ha espresso «l’auspicio
e l’impegno che i dati raccolti, nonostante
vedano nel complesso l’Asl
jonica al primo posto tra le Aziende
Sanitarie Locali pugliesi da questo
punto di vista, non rimangano fini
a se stessi, ma siano il propulsore
per una sanità più umana e vicina
ai bisogni effettivi dei cittadini».

Successivamente, la Struttura di
Comunicazione e Informazione Istituzionale
ha presentato i risultati e
il piano di miglioramento elaborato
a partire dai risultati stessi, contenente
alcuni progetti che l’Azienda
si impegna a realizzare entro l’anno
2018. Tra le diverse iniziative e i
progetti presentati, vanno segnatate,
per la loro portata innovativa, la
traduzione multilingue di materiale
informativo e l’avvio di un progetto
di medicina narrativa.
«Per quanto riguarda il materiale
informativo multilingue, è stato
raggiunto un accordo con alcune
associazioni di utenti stranieri che
collaborano stabilmente con Asl
Taranto, per la traduzione, da parte
di volontari membri di associazioni,
in almeno dieci lingue tra le più
utilizzate a livello internazionale
(inglese, francese, ecc.) e tra quelle
più rappresentative di comunità di
stranieri presenti nel territorio tarantino
(russo, arabo, cinese, ecc.),
dei moduli di consenso informato,
di un estratto della Carta dei Servizi,
di fogli informativi sui servizi offerti,
nonché di materiale informativo
sulle modalità di rilascio del codice
Stp (Stranieri Temporaneamente
Presenti).

Il materiale informativo
multilingue sarà disponibile prima
dell’estate.
Un progetto innovativo, pressoché
unico nel panorama regionale, è
quello del progetto di medicina narrativa
dal titolo “Resilienza assistita,
narrazione e umanizzazione della
cura in ambito ospedaliero”, avanzato
da un team di ricercatori professionisti
(pedagogisti e psicologi)
volontari, incontrando l’entusiasmo
della direzione strategica aziendale,
che comporta l’istituzione di un
laboratorio di medicina narrativa in
cui operatori specializzati possano
lavorare con tecniche innovative con
bambini di alcuni reparti specifici,
nonché con i loro familiari, in modo
da migliorare l’impatto della malattia
sullo stato di salute generale dei
pazienti, sulla loro vita e sul sistema
familiare più allargato.

Obiettivo
del laboratorio è intervenire sulle
rappresentazioni, sulle attribuzioni
di significato che hanno le malattie
per i pazienti, così da ricostruire le
storie di vita dei pazienti a partire
dal riconoscimento dei primi sintomi,
dalla comunicazione della
diagnosi e dalla programmazione
di un piano terapeutico per poter
superare o accettare la malattia,
testimoniando che l’individuo può
non già confliggere, ma anche convivere
con momenti esistenziali di
difficoltà.

La storia di vita contiene al suo interno elementi importanti
attraverso cui superare le difficoltà:
le metafore mentali, che dovrebbero
essere metafore di cambiamento
entro una teoria della narrazione
capace di legare assieme memoria,
presente e futuro. Attraverso un
progetto di questo tipo, le strutture
ospedaliere migliorano l’impatto
della malattia sullo stato di salute
generale dei pazienti, sulla loro vita
e sul sistema familiare più allargato,
lavorando, insieme ai familiari e
ai fratelli dei bambini degenti, su
un’idea di malattia più sostenibile,
più accettabile, che fa meno paura».