«Rovesciare le gerarchie, privilegiare ciclabilità,
trasporto pubblico e pedonalità».
È la proposta di Legambiente
sul Piano urbano della mobilità sostenibile di Taranto. Una
riorganizzazione complessiva dello spazio urbano caratterizzata
da una sostanziale redistribuzione dei pesi tra le diverse
componenti del trasporto: è questa, per Legambiente, la chiave
di volta per una pianificazione della mobilità che metta al
centro le persone e determini una migliore qualità del contesto
urbano in una città profondamente segnata da decenni di
immobilismo.
«Dobbiamo recuperare il tempo perduto effettuando
scelte coraggiose che favoriscano una riappropriazione
dello spazio pubblico da parte dei cittadini e considerino le
strade quali spazi a più usi da condividere equamente tra tutti
gli utenti. Per questo consideriamo positivamente l’approccio
offerto dal documento su Obiettivi e Strategie di intervento
del Piano Urbano Della Mobilità Sostenibile presentato nei
giorni scorsi con particolare riferimento a quelle che possono
esserne le principali scelte strategiche: riduzione del traffico
di attraversamento della Città Vecchia; un sistema di trasporto
pubblico fondato su linee ad alta frequenza in sede riservata;
sviluppo della ciclabilità; incremento della mobilità pedonale».
Ecco le proposte di Legambiente per piste ciclabili, mezzi
pubblici e aree pedonali.
Ciclabilità.
L’obiettivo è incentivare l’uso della bicicletta che
permette spostamenti rapidi, con zero spesa e zero inquinamento.
La prima esigenza che poniamo è quella di rendere
possibile il parcheggio della bici a chi già oggi la usa (o
vorrebbe usarla) installando molte nuove rastrelliere che preludano
alla realizzazione di una rete di velostazioni. Occorre
poi individuare e realizzare percorsi ciclabili che colleghino
i quartieri periferici con il centro cittadino. In questo senso
riteniamo che l’asse di penetrazione ipotizzato debba collegare
la Stazione Ferroviaria, il cui spazio urbano va sottratto al
degrado, ai quartieri a grande densità abitativa di Tre Carrare/
Battisti (prolungandosi poi verso il parcheggio di scambio di
Cimino) e di Italia Montegranaro. Ad esso deve accompagnarsi
il ripristino dell’itinerario ciclabile verso San Vito che può
essere raccordato al Lungomare. Infine Legambiente ritiene sia di grande interesse una Ciclabile
della CircumMarPiccolo che inserisca Taranto nel sistema
degli itinerari regionali a valenza turistica.
Trasporto pubblico.
Costruire le condizioni per ridurre l’uso
dell’automobile negli spostamenti urbani vuol dire rendere la
scelta del trasporto pubblico più conveniente rispetto all’uso
del trasporto privato. Per farlo sono necessari interventi che
garantiscano su tutti i principali percorsi corsie realmente
preferenziali, consolidando ed estendendo le scelte compiute in
via Principe Amedeo, via Liguria e via Cesare Battisti, migliorino
frequenze e tempi di percorrenza anche riconsiderando
la lunghezza dei tragitti, diano conoscibilità/comunicazione
degli orari di transito. Per il parco automezzi occorre innovarlo
puntando sull’utilizzo di mezzi elettrici di ultima generazione.
Parcheggi.
Non servono megaparcheggi nel “centro del centro”
destinati solo a produrre un indesiderabile incremento del
traffico veicolare privato: ciò che serve è rendere operativi i
parcheggi di interscambio posti ai margini della città, a partire
da quelli di Cimino (protagonista di una sorta di infinita
telenovela) e Croce; serve valorizzarli, insieme ai parcheggi
di prossimità esistenti (piazza Icco, baraccamenti Cattolica,
ex Artiglieria, via Oberdan, via Pacoret), adottando politiche
tariffarie e collegamenti del trasporto pubblico efficaci e rapidi
con le principale destinazioni urbane e valutare -al caso- la
possibilità di realizzarne altri attraverso il riuso di volumi
vuoti o di immobili, soprattutto pubblici, in stato di abbandono.
In questa ottica crediamo sia utile la realizzazione proposta
di due parcheggi di dimensioni significative in adiacenza alla
stazione marittima e a ridosso dell’arsenale, verificando la
possibilità, per il centro e per le aree a più alta densità abitativa,
di parcheggi destinati esclusivamente ai residenti connessi alla
riduzione degli spazi di sosta “a raso” nelle strade.
Pedonalità.
Agire sugli spazi urbani pianificando un nuovo
tipo di mobilità che metta al centro le esigenze di spostamento
della persona e non del veicolo rende necessario rovesciare le
gerarchie, rendendo l’andare in auto l’opzione meno concorrenziale
e fornendo garanzie di sicurezza per la cosiddetta
utenza vulnerabile. “Pianificare per le persone” deve innanzitutto
comportare un controllo severo sul rispetto degli spazi
e percorsi dedicati alle persone ed in particolare ai disabili.
Legambiente ritiene poi necessario il rafforzamento e la riqualificazione
delle aree pedonali esistenti: all’interno della Città
Vecchia va resa effettiva l’assenza di circolazione di veicoli
a motore, moto incluse, mentre l’isola pedonale del Borgo va
estesa e connessa ai due mari collegandola alla Villa Peripato.
Proponiamo inoltre l’estensione delle aree pedonali nei quartieri
più densamente abitati e dotati di consistenti presenze
commerciali (Tre Carrare/Battisti e Italia Montegranaro).
Accanto all’adeguamento e innovazione dell’arredo urbano,
crediamo sia necessario accrescere con decisione il verde
urbano prevedendo la piantumazione sistematica di centinaia
di nuovi alberi nelle aree pedonali, nelle strade e nelle piazze.