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​Premio mons. Motolese: ecco tutti i vincitori​

L’Auditorium pieno di studenti ha accolto mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, alla cerimonia di premiazione del concor­so in memoria di mons. Guglielmo Motolese, giunto alla nona edizione e fortemente voluto dalla Fondazione Cittadella della Carità.

La traccia di questa edizione è stata scelta personalmente dall’arcive­scovo. Una traccia impegnativa, che partiva dalla Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si è tenuta nel mese di ottobre a Cagliari, preparata a lungo da mons. Santoro, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e del lavoro, e che svoltava nella seconda parte su temi di grande attualità per il nostro terri­torio: lavoro, disoccupazione e fuga dei giovani.

Per la sezione elaborato scritto ha vinto Andrea Greco (500 euro) del liceo Battaglini. Molto belli i riferi­menti alla Settimana Sociale dei Cat­tolici Italiani, dalla quale emerge una attenta analisi che riflette le prospet­tive di un lavoro diverso anche nel­la nostra città. Parola chiave: lavoro degno. Su questa linea anche gli altri due vincitori, Daniele Carbotti (300 euro) dell’Istituto Pacinotti e France­sca Lecce (200 euro) del liceo Archi­ta.

Per la sezione multimediale ha vinto Simona Scarnera (500 euro) dell’I­stituto Cabrini con un lavoro grafico che indica il sogno della partenza e del ritorno. Protagonisti gli aerei di carta, che non vanno lontano. Se­condo e terzo premio a Filippo Sisto (300 euro) del Liceo Ferraris e Sefo­ra Antonucci e Sara Tagliente (200 euro) del Liceo Archita. Belli i riferi­menti alle prospettive per la città.

Per la sezione Seminario (1000 euro) sono stati premiati Giuseppe Basile ed Angelo Matichecchia.

Come sempre mons. Santoro ha pre­miato i vincitori ed ha consegnato gli attestati ai partecipanti. Nel suo ampio ed articolato discorso conclusivo non sono mancati i riferimenti alla diffici­le situazione di contrasto fra salute e lavoro della città di Taranto. Ma l’ar­civescovo ha innanzitutto sottolinea­to la forza della speranza e l’impegno della Fondazione nel mantenimento dei posti di lavoro. Assegnare ogni anno delle borse di studio a giovani del nostro territorio vuol dire puntare sul cambiamento, scommettere sulla creatività, investire sulla formazione.