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​Melucci tira dritto: la nostra città stuprata​

“Nel clima di leale collaborazione
istituzionale, come avevamo
chiesto al governo prima di rigettare
tutto l’impianto, sarebbe stato
utile incontrarsi e limare le differenze,
questo non è avvenuto, prendiamo
atto. E’ stato mandato il testo prima
ai TG nazionali da parte di un governo
in sostanza uscente, quindi ormai
anche con scarsa legittimazione politica.”

Così il sindaco di Taranto, Rinaldo
Melucci, intervistato da Simone
Spetia ad Effetto Giorno su Radio 24.
Il sindaco poi sottolinea ancora su
Radio 24 che la cosa “più sconcertante
è che non riusciamo, come ente
pubblico locale quindi non un comitato
di cittadini privato, ad avere
accesso al contratto e al piano industriale
vero e proprio sulla scorta del
quale, chiaramente, il Ministro e i
ministeri coinvolti esprimono le loro
valutazioni. Noi non siamo in grado
di correggere il tiro perché ci manca
la prospettiva complessiva e devo dire
che è tutto molto sconcertante” e continua
ancora: “Per questo ci stiamo
riservando di verificare anche con la
Procura della Repubblica se ci sono
dei margini per intervenire su questa
vicenda”.

“Il governo è già in ritardo
perché doveva iniziare la copertura
dei parchi minerari per esempio due
anni fa e questo è solo uno dei dati
salienti in questo procedimento, non
ha mai coinvolto la comunità locale,
quindi piangere adesso sul latte versato
da parte dei ministri che hanno evidentemente
accordato troppo all’investitore
potenziale non è un problema
dell’ente locale”.
Al giornalista che gli chiede se non
sia fonte di preoccupazione che il
muro contro muro possa far saltare
tutto, il sindaco di Taranto sottolinea
su Radio 24: “Pazienza! Perché questa
città è stata stuprata negli anni,
non consentiremo l’ennesimo stupro
di questa comunità”.