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​Mittal, ore decisive​ per il caso Ilva

Il numero uno mondiale
dell’acciaio ArcelorMittal
cercherà di dissipare i timori
dell’antitrust Ue sull’acquisto per
1,8 miliardi di euro di Ilva nel corso
di un’audizione a Bruxelles. A novembre
la Commissione ha aperto
un’indagine sui timori che l’acquisto
possa limitare la concorrenza
su diversi prodotti e far aumentare
i prezzi per le piccole e medie imprese
in Europa meridionale.

Il responsabile finanziario di ArcelorMittal,
Aditya Mittal, è arrivato
all’audizione accompagnato da una
squadra di avvocati ed economisti.
È presente anche il commissario
di Ilva Enrico Laghi, mentre una
fonte governativa ha detto all’agenzia
Reuters che alla riunione
non partecipa alcun rappresentante
dell‘esecutivo.
Tra i funzionari della Commissione
presenti c’è Carles Esteva Mosso,
responsabile del settore fusioni,
oltre a legali ed economisti. L‘Antitrust
europeo ha già respinto una
prima serie di concessioni offerte
da ArcelorMittal, spiegando che
sono insufficienti.

Alcune fonti hanno
riferito a Reuters che il gigante
della siderurgia ha raggiunto un
accordo preliminare con Arvedi per
vendere l‘impianto di Piombino, nel
tentativo di placare i timori della
Commissione.
L’Antitrust deciderà sul dossier
entro il 4 aprile, scadenza che però
può essere estesa se ArcelorMittal
offrisse concessioni.
Oggi intanto conferenza stampa di
Giancarlo Turi (Uil) e Antonio Talò
(Uilm) per fare il punto sul caso
Ilva: “Il protocollo di legalità ha
contenuto fondamentale, con previsione
degli interventi di bonifica
in fabbrica e dotazione finanziaria
di oltre un miliardo di euro, soldi
dei Riva. Rispettiamo il principio
che chi inquina paga” ha dichiarato Turi, ribadendo anche la centralità
del Cis e, soprattutto, della “copertura
dei parchi minerali. La ditta
Cimolai sta già lavorando, c’è il
cantiere e ci sono i finanziamenti.
Siamo in presenza di un fatto epocale”.

“Questi sono fatti: la fabbrica
va nel senso della sopravvivenza”
le parole del segretario Uil.