«Sono pronto ad offrire un mio spettacolo presso un teatro
cittadino, magari il nuovo Fusco, per
effettuare una raccolta fondi. Coinvolgere
tutte le componenti della società
civile ed economica con ingressi ad
“offerta”. Cercare attraverso i mezzi
di informazione di sensibilizzare l’opinione
pubblica e stimolare una gara,
la cultura la nostra storia non può essere
tagliata».
È la proposta lanciata,
dalle pagine di facebook, dall’attore
tarantino Massimo Cimaglia. Nei
giorni scorsi, Taranto Buonasera ha
anticipato la notizia riguardante il taglio
dei fondi regionali al Convegno
di Studi sulla Magna Grecia. «Nel
ringraziare tutti coloro che hanno
mostrato interesse alla mia proposta –
sottolinea Cimaglia – vorrei informare
che a giorni uscirà un comunicato
ufficiale dell’Istituto per la Storia e
l’Archeologia della Magna Grecia che
illustrerà le modalità per un auspicabile
coinvolgimento della comunità
verso questo convegno di importanza
mondiale.
Esportare cultura di qualità
è un’immagine positiva di Taranto
che deve essere veicolata. Per quanto
riguarda il mio spettacolo da offrire
come contributo, sono in attesa di sapere
se vi sarà in tempi ragionevoli
l’apertura del teatro comunale, simbolica
sede ideale, altrimenti sarei grato
ai gestori di teatro della nostra città
di ricevere un invito a collaborare.
Avanti Taranto, uniti nel fare!».
Intanto, si leva il coro di proteste
della politica. «La cittá di Taranto
cerca in tutti i modi di valorizzare le
sue radici storiche perchè diventino
alternativa economica ed ecco che
inaspettatamente ci arriva un’altra pugnalata
– attacca Vincenzo Fornaro,
consigliere comunale. Sí, perché non
possiamo definirla che tale.
Fu solo a
gennaio 2016 che la città fu derubata
della ultracentenaria Soprintendenza
Archeologica per ritrovare accorpata
la stessa a quella di Lecce e dalla
quale dipendere, ed ecco che oggi apprendiamo
che la Regione Puglia non
concede i finanziamenti di poco più
di 50 mila euro all’Isamg per la realizzazione
dell’imponente Convegno
Internazionale di Studi sulla Magna
Grecia che da 57 anni si svolge a Taranto.
Un convegno che è motivo di
orgoglio e di vanto per la nostra città.
Un convegno che fa arrivare nei nostri
luoghi altissimi nomi di livello internazionale
in campo archeologico,
numerosissimi studiosi e studenti. In
quei giorni lavorano alberghi, ristoranti,
negozi, si riempiono di visitatori
il museo, le chiese, il Castello Aragonese
e tutto quanto di bello la città
offre.
Durante la campagna elettorale
delle scorse amministrative – ricorda
Fornaro – sottolineai più volte che
un euro speso in cultura ne produce
sette, questi invece vogliono che si
continui a produrre solo acciaio che
di rendimento dà solo la morte. E basta!
Vogliono spostare anche il Convegno
di studi in altra città? Vogliono
completamente spezzarci le ali? Continueremo
ad opporci a questa violenza
ed invito il sindaco del Comune
di Taranto, gli assessori tutti e i miei
colleghi consiglieri ad intraprendere
azioni necessarie per sottolineare alla
Regione questo immeritato schiaffo
e per impegnarci con tutti i mezzi
amministrativi e finanziari perché il
Convegno continui a svolgersi nella
nostra Taranto».
Il consigliere regionale Mino Borraccino,
intanto, lancia una mobilitazione.
«A Taranto meno del 4% delle
risorse totali stanziate. La comunità
ionica si mobilita per il 58° Convegno
Internazionale di Studi sulla Magna
Grecia, tagliato dai finanziamenti
regionali, per una logica miope ed
eccessivamente ragionieristica. Una
graduatoria che non rispetta lo spessore
culturale dell’evento, nato nel
lontano 1961, divenuto una delle più
importanti manifestazione storicoculturali
a livello internazionale, con
3.000 borsisti e docenti universitari
di tutto il mondo e 20.000 studiosi
giunti in questi anni nella città di Taranto,
con un indubbio arricchimento
sociale per tutta la città.
A tal proposito
mercoledì 21 febbraio, alle ore 17,
parteciperò all’incontro organizzato
da un comitato spontaneo, a Taranto,
presso la sala della ex Biblioteca “Acclavio”
(Palazzo del Governo: via Anfiteatro
angolo Lungomare) per trovare
insieme una soluzione che possa
consentire lo svolgimento dei lavori
dell’importante Convegno tarantino.
Va precisato che il Fondo totale, stanziato
dalla Regione Puglia per il bando
sulle attività culturali, ammonta a
5.660.000 di euro».
«Tra Bari e Lecce sono state finanziate
il 70% delle risorse totali. Bari
infatti sfiora il 40% delle somme,
ovvero 2.200.000 di euro, con 21 progetti
finanziati, e Lecce quasi il 30%
, pari a oltre 1.600.000 di euro, con
19 progetti finanziati – evidenzia Borraccino.
A Taranto, con l’intera provincia,
si riserva meno del 4%, poco
più di 220.000 di euro, con 5 progetti.
Una vera miseria. Che dire, Emiliano
a parole è vicino a Taranto, coi fatti
è sideralmente lontano. Ora rimedi
immediatamente all’enorme errore
commesso».