«Abolita la doppia tassazione
comunale su dehors e chioschi».
Floriana De Gennaro, capogruppo del
Gruppo Indipendente per Taranto e
presidente della Commissione Attività
Produttive, è intervenuta ieri al Consiglio
comunale che ha visto approvare
il nuovo regolamento per il canone di
concessione patrimoniale non ricognitorio
relativo anche alle occupazioni di
suolo pubblico e, più in particolare, per
i dehors e chioschi.
«Negli anni successivi alla dichiarazione
di dissesto, a Taranto avere un dehors o
un chiosco e sostenerne la tassazione alle
aliquote massime, tra Tosap e canone di
concessione, ha rappresentato per molti
esercenti un autentico lusso, tanto da diventare
persino un fattore antieconomico
delle loro attività. Oggi, anche grazie al
lavoro della commissione Attività Produttive,
il Consiglio comunale comincia
a mettere mano a questo settore andando
a sanare una situazione assurda che prevedeva
di fatto una doppia tassazione sui
dehors e chioschi».
Nel suo intervento in Consiglio comunale
Floriana De Gennaro è partita proprio
dall’analisi sulla situazione pregressa,
ricordando che «la transitorietà del
precedente regolamento ha causato non
poche incertezze e discrasie, sempre
con un danno per gli esercenti attività
commerciali, come la doppia tassazione
ai massimi livelli per l’occupazione
del suolo pubblico, una pratica che ha
determinato un aumento esponenziale
della già elevata tassazione a carico
delle aziende, nonostante la precedente
Amministrazione avesse assunto, cinque
anni addietro, l’impegno formale a
ridurre l’iniqua imposizione».
«Malgrado queste incertezze, negli ultimi
anni le imprese si sono viste recapitare
diffide ed intimazioni a smantellare
gli allestimenti, se non addirittura sanzioni
per le morosità accumulate. Da qui
la necessità di regolamentare un settore
e restituire una certezza normativa agli
operatori».
«Da subito la Commissione consiliare
Attività produttive ha riservato – ha
affermato la presidente Floriana De
Gennaro – grande attenzione ad una
categoria, facendo proprie le istanze
degli esercenti soffocati e stremati da
plurime imposizioni. Infatti, con il preziosissimo
ausilio del Presidente della
Commissione Bilancio, la Commissione
stessa è riuscita a raggiungere l’importante
obiettivo di veder considerato
come unico il beneficio che il cittadino
ricava dall’utilizzo di spazi ed aree pubbliche.
D’altronde questo indirizzo della
Commissione Attività produttive, teso al
ripristino della legittimità impositiva, è
stato avvalorato dal Consiglio di Stato,
con la recente sentenza n. 5071 del 2
novembre 2017, che ha sì confermato la
diversa natura della doppia imposizione,
l’una patrimoniale per quanto riguarda il
canone di concessione, e l’altra tributaria
per la Tosap, ma ha comunque ritenuto
che dalla tassa dovuta per l’occupazione
del suolo pubblico vada decurtato l’ammontare
dei canoni concessori riscossi
dal Comune, e tanto al fine di evitare
la duplicazione dell’imposizione sulla
medesima utilità avuta dal cittadino».
In pratica dall’importo maggiore il
contribuente dovrà detrarre l’importo
di altri canoni pagati per la medesima
occupazione di suolo pubblico: se prima,
ad esempio, un esercente era tenuto
a pagare per lo stesso dehor o chiosco
700 euro di Tosap e 400 euro di canone
di concessione, d’ora in poi l’importo
minore andrà compreso nel maggiore,
e quindi l’esercente dovrà pagare per
entrambe, tassa e canone, circa 700 euro.
La consigliera De Gennaro ha poi
spiegato che «è un primo importante
risultato in attesa che venga portato in
Consiglio comunale il nuovo regolamento
per l’occupazione di suolo pubblico
tramite dehors e plateatici, la cui bozza
al momento è in attesa di ricevere il
parere della Soprintendenza ai beni
artistici e culturali, per le indicazioni
tecniche relative agli allestimenti per
il loro impatto sull’arredo urbano.
Questa per me, per i consiglieri della
Commissione che presiedo, nonché per
quelli della Commissione Bilancio, è
stata una grande vittoria perché abbiamo
contribuito, con la nostra coesione
e collaborazione, a dare attuazione al
programma del Sindaco e abbiamo riportato
ad equità il sacrificio richiesto
al cittadino a fronte dell’utilizzazione
dei beni pubblici».
«Più in generale noi Amministratori tutti
siamo chiamati – ha concluso Floriana
De Gennaro – a svolgere un’importante
opera di ricostruzione del rapporto tra
le Istituzioni e i cittadini, nel senso che
vanno superati schemi che portano a
ritenere che la concessione di un bene comune
ad un cittadino possa costituire un
beneficio solo per quest’ultimo, anziché
per l’intera collettività che si avvantaggia
dell’iniziativa del cittadino per disegnare
luoghi più accoglienti per l’utilizzo pubblico
e l’attrattività turistica».