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​C’è bisogno di più cultura e di un linguaggio universale​

«Sono passati 400 anni dalla
morte di Shakespeare ma crediamo che
molti di quei messaggi siano ancora oggi
attuali e rispondano alle contingenze del
momento. Pertanto abbiamo deciso di raccontare
un nuovo modo di essere sindacato,
ai tempi d’oggi, usando lo strumento interpretativo
del teatro e in particolare dei testi
del drammaturgo inglese».

Angela Dragone,
segretaria della Flc Cgil, racconta così l’iniziativa
che domani, venerdì 6 aprile, vedrà
impegnate le segreterie della Federazione
Lavoratori della Conoscenza, il sindacato
dei pensionati Spi e la Funzione Pubblica
Cgil, nell’ambito di una iniziativa che con il
teatro proporrà alla platea di iscritti e candidati
al rinnovo delle rsu, riflessioni sul senso
dell’impegno, dell’amore per la collettività e
sulla missione culturale che il sindacato deve
essere in grado di interpretare in questi anni.
Una conversazione aperta e leggera tra il
pubblico e gli interpreti di #PiùShakespearePerTutti:
lo spettacolo teatrale che vedrà
sul palco dell’Auditorium Tarentum (sipario
19.30) gli attori Antonio Stornaiolo (il volto
della tv della celebra coppia di Toti e Tata)
e Vito Signorile.

«Nel Re Lear – spiega Angela Dragone
– William Shakespeare evoca un’epoca
terribile “quella in cui degli idioti” potrebbero
governare con dei ciechi. Serve nuova
consapevolezza in termini di diritti, doveri,
responsabilità, per evitare di essere idioti o ciechi rispetto alle questioni che riguardano
la difesa dei diritti individuali e collettivi.
Intendiamo pertanto questo momento come
una parentesi formativa importante che va
oltre i linguaggi convenzionali e parla alla
radice delle questioni».
La caratteristica principale dell’azione
teatrale portata in scena da Stornaiolo e
Signorile, si basa sul coinvolgimento degli
spettatori che sin dall’inizio e continuamente
vengono incitati ad esprimere giudizi, prendere
parte alla storia, rispondere a test sul
tema, inviare tweet e sms in diretta su quanto
sta accadendo nel luogo di svolgimento dello
spettacolo, affrontando anche temi quali
la diversità, l’accoglienza e la capacità di
condividere luoghi e territori, attraverso la
narrazione di abitudini dell’epoca.