Diciotto articoli per provare a restituire centralità al
Mar Piccolo facendone un pilastro dello sviluppo socio-economico
e culturale della città di Taranto.
È questo l’obiettivo che si pone di
raggiungere Gianni Liviano, consigliere regionale, il quale, insieme
a un gruppo di esperti e tecnici (Vito Crisanti, già direttore della
Palude La Vela; Nicola Cardellicchio, direttore Cnr Taranto; gli
Ordini degli architetti, ingegneri, geologi, agronomi; Confindustria;
Confcommercio; l’Università) ha elaborato una proposta di legge
regionale (al momento si tratta di una prima bozza) per l’istituzione
del Parco regionale del Mar Piccolo.
Diciotto articoli che sono stati illustrati mercoledì sera nel corso
della tavola rotonda dal tema “Mar Piccolo, il vero patrimonio di
Taranto” organizzata dal consigliere Liviano in collaborazione con
l’associazione “Le città che vogliamo” e alla quale sono intervenuti,
oltre agli estensori della proposta di legge, il vicesindaco di
Taranto, Rocco De Franchi, è l’assessore regionale all’Urbanistica,
Alfonsino Pisicchio.
«Il Mar Piccolo di Taranto, – ha esordito Gianni Liviano – costituisce
probabilmente un unicum ambientale nell’intero contesto mediterraneo.
Con quanti hanno collaborato stiano provando a condividere
sensibilità, aspettative e obiettivi con un duplice scopo: da un lato,
salvaguardare un paesaggio che è patrimonio che va trasmesso alle
generazioni future; dall’altro, valorizzare le prospettive economiche,
che su questo territorio possono realizzarsi, compatibili con
la tutela del paesaggio».
E che il Mar Piccolo troppo spesso viene sottovalutato come
patrimonio naturalistico e paesaggistico lo ha sottolineato anche
l’assessore regionale all’Urbanistica, Alfonso Pisicchio, il quale ha
voluto sottolineare «la passione e la professionalità di quanti stanno
lavorando alla redazione di questa proposta di legge. Credo – ha
aggiunto l’assessore – che sia arrivato il momento di svoltare e di
salvaguardare questo importante patrimonio puntando, inoltre, al
recupero dell’identità che non può essere slegato da temi quali l’economia
circolare, l’innovazione, all’alta tecnologia, allo sviluppo
sostenibile.
Sono tutti temi – ha proseguito Pisicchio – che sono al
centro di una discussione che deve essere dentro una comunità.
Taranto e il Mar Piccolo rappresentano per la Regione una opportunità
che va presa al volo e che va sostenuta con quelli che sono
gli strumenti a nostra disposizione. Si potrebbe definire un percorso
che renda questa iniziativa un laboratorio in cui sperimentare nuove
forme di conoscenza, di valorizzazione e di tutela dell’ambiente e
del paesaggio. Per questo – ha concluso Pisicchio – siamo pronti
ad accompagnare iniziative come questa raccordando tra loro le
istituzioni e i soggetti interessati per definire un’azione funzionale».
Ma sulla proposta è già scontro.
«Basta leggi spot. La Pdl sul Parco
del Mar piccolo è l’ennesimo libro dei sogni». Così il consigliere regionale
Renato Perrini in merito alla proposta presentata da Liviano.
«Io vorrei fare solo una domanda. Semplice. Ma come si può solo
pensare di fare una legge regionale per l’istituzione di un Parco
del Mar Piccolo, senza considerare lo stato in cui versa, ancora
oggi, l’intero specchio d’acqua, dove per decenni è stato sversato
di tutto. E’ come se un attore volesse andare in scena senza aver
studiato la parte».
«Devo allora pensare che per l’ennesima volta, così come è stato per
la legge speciale per Taranto, lanciamo proposte vuote che poi alla
fine servono solo a fare passerella? Io non metto assolutamente in
discussione il lavoro degli esperti chiamati per la redazione di tale
proposte di legge, ma quando si parla di salvaguardia del paesaggio
e di valorizzazione delle prospettive economiche bisogna stare molto
attenti. Non sono io dover ricordare che sul Mar Piccolo sono in
campo una serie di finanziamenti, consistenti, gestiti dal Commissario
Straordinario alle Bonifiche, di cui ancora si sa poco e nulla.
Così come si sa ancora poco e nulla dei lavori nel Mar Piccolo, se
non qualche informazione a latere arrivata quasi per caso. E allora
considerando l’enorme mole di interventi, perché è così ci è stato
presentato quello sul Mar Piccolo, come un intervento complesso
e lungo, mi domando come si possano mettere già le basi per una
legge su un Parco regionale senza neanche sapere quando l’area sarà
bonificata.
Ma come si fa a dire che il bacino del Mar Piccolo può
rappresentare una prospettiva economicamente valida se noi non
sappiamo neanche quante e quali imprese tarantine, e non baresi
o pugliesi e di altre regioni, ma ripeto tarantine, stanno portando
avanti o porteranno avanti i lavori? Mi rivolgo a tutti i miei colleghi
regionali tarantini – rimarca Perrini – venite con me in Commissione
Ambiente, dove ho chiesto di ascoltare nuovamente il Commissario
Straordinario alle Bonifiche, chiedendo di fare chiarezza anche
sul Mar Piccolo, oltre che su ex Cemerad, richiesta già accolta dal
presidente Vizzino. Ascoltiamo prima e poi capiamo, insieme, come
muoverci. Altrimenti per l’ennesima volta, sarà scritto un libro dei
sogni, irrealizzabile e verrà promesso alla comunità tarantina ciò
che poi non potrà essere mantenuto»