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​Offese alle Forze dell’Ordine, arrivano le scuse dei No Tav​

«Siamo enormemente
dispiaciuti per le polemiche a causa di
un intervento sconsiderato che un nostro
militante ha pronunciato dal palco».

Dopo le offese all’indirizzo delle Forze
dell’Ordine arrivano le scuse del Movimento
No Tav.
A denunciare l’episodio era stato, nelle
ore successive al concerto del 1° Maggio
tarantino, il Sindacato Autonomo
di Polizia «dal palco hanno lanciato
messaggi di odio contro chi indossa una
divisa. “Indossare una divisa non vuol
dire picchiare chi lotta per la propria
terra” e “celerini contro il guardrail”
sono state le frasi trasmesse in diretta
in tutta Italia».

Dura era stata la condanna del prefetto
di Taranto, Donato Cafagna: «Non
posso che esprimere la mia totale disapprovazione
per le espressioni usate
dai rappresentanti No Tap e No Tav sul
palco della festa del 1° Maggio. Sono
parole ingiuste e violente rivolte proprio
verso coloro, gli uomini e le donne delle
forze dell’ordine, che si impegnano senza
riserve anche in una giornata come
quella destinata alla festa dei lavoratori
a garantire i diritti e le libertà di tutti,
nel rispetto della legge».
Ieri, però, il Comitato Cittadini e Lavoratori
Liberi e Pensanti, che organizza
il concerto, ha reso pubblica una lettera
di scuse del Movimento No Tav.

«Il primo maggio di Taranto è un luogo
di disobbedienza perché la legalità sia
il paradigma per tutti e riconoscibile
ovunque e tale sarà anche negli anni a
venire – osservano i Liberi e Pensanti.
Ne siamo ancora più convinti dopo questa
esaltante edizione che ha dimostrato
che, quando ognuno compie il proprio
dovere, è possibile salvaguardare i diritti
di tutti, realizzando grandi cose.
Crediamo infatti che la rivendicazione
dei diritti e l’intollerabilità di ogni sopruso
siano un principio unico, che vada
esercitato e rispettato da ogni cittadino e
da ogni lavoratore, che lavori in tuta o in
cravatta, in camice o in divisa. Sempre
denunceremo ogni forma di repressione
e sempre condanneremo ogni istigazione
alla violenza. È per questo che
abbiamo deciso di pubblicare la lettera
che il Movimento No Tav ci ha inviato
per scusarsi delle parole dette sul palco
da un loro attivista al termine di un
intervento, questo sì, ampiamente condivisibile:
“Il primo maggio di Taranto
è sicuramente l’unico luogo in Italia
dove ancora si festeggia degnamente la
festa del lavoro.

Essere stati presenti è
stato un onore e un piacere indescrivibile
– spiegano dal Movimento No Tav.
L’emozione di vedere un movimento
nato dal basso e capace e ridare fiducia
e futuro a Taranto da speranza e forza
a tutti i movimenti come il nostro che
lottano per la salvaguardia dei territori
e della salute di chi li abita. Siamo
pertanto enormemente dispiaciuti per
le polemiche a causa di un intervento
sconsiderato che un nostro militante ha
pronunciato dal palco. Purtroppo a volte
l’emozione fa brutti scherzi, non facendo
comprendere né il contesto né il luogo
di dove ci si esprime. Vogliamo però
sottolineare che come movimento no
tav ci prendiamo tutta la responsabilità
dell’accaduto, nessuno degli organizzatori
era naturalmente a conoscenza
del tipo di intervento che sarebbe stato
pronunciato.

Siamo consapevoli che
l’organizzazione di un tale evento in una
città come Taranto comporti una collaborazione
anche con buona parte delle
forze dell’ordine, che hanno contribuito
per far si che tutto si svolgesse nella
massima serenità e nel clima di festa
che abbiamo tutti noi vissuto. Pertanto
non possiamo che scusarci. Ribadiamo
che la responsabilità di quell’ intervento
è solo e unicamente del movimento No
Tav e di nessun altro. Ci scusiamo ancora
con gli organizzatori di una festa
che deve continuare a vivere come deve
continuare a vivere la lotta che i cittadini
di Taranto stanno portando avanti
per la tutela della loro salute”».