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​Sindacati-Mittal: nuovo faccia a faccia per cercare un accordo​

Incontro nella sede dei
sindacati metalmeccanici confederali
a Roma oggi con Arcelor Mittal e i
segretari generali di Fim, Uilm, Fiom
e Usb.

L’incontro ha lo scopo di individuare,
se ci sono, le condizioni per far
ripartire la trattativa ministeriale sul futuro
dell’Ilva. A Genova soffiano venti
di rivolta. “Sant’Ilario è una bella zona,
siamo pronti ad andarci in massa qualora
il contratto di programma tra Lega
e M5s dovesse confermare la volontà di
chiudere l’Ilva”. Lo afferma Armando
Palombo, delegato Fiom Cgil, dopo che
Lorenzo Fioramonti, consulente economico
di Luigi Di Maio, indicato quale
ministro dell’Economia in pectore, ha
annunciato che i 5S sono per una chiusura
programmata dell’Ilva con riconversione
economica. A Sant’Ilario vive
Beppe Grillo, padre del M5s.

“Sono
sconcertato – prosegue Palombo – qui
parlano persone che non conoscono le
reali situazioni.
A Genova abbiamo fatto un accordo
di programma, non ci fidavamo della
politica allora, figuriamoci ora. Siamo
pronti a manifestare con tutte le nostre
forze”. Antonio Apa, segretario generale
Uilm, dice: “Dell’ipotesi chiusura c’è
scritto testualmente nel contratto, non
solo nel blog del M5s. Bisogna vedere
qual è l’idea di green economy che
hanno in mente”.

Per Alessandro Vella,
segretario generale Fim Cisl spiega: “È
possibile ambientalizzare e allo stesso
tempo mantenere la sidurergia in Italia.
Ma se il programma del nuovo governo
sarà quello prospettato della chiusura,
sarà battaglia in piazza”. “Mi sento
garantito dal fatto che la Lega, che su
Ilva ha fatto con noi grandi battaglie in
questa
regione, non potra’ mai cedere ad avventurismi
come la riconversione in campi
fioriti delle acciaierie di Taranto ne’ a
una mancata competitivita’ del Paese
che costerebbe moltissimo in termini di
crescita”. E’ quanto detto dal
presidente di Regione Liguria, Giovanni
Toti, sulla possibile chiusura di Ilva prevista
dal nascituro governo giallo-verde.

“Non sono preoccupato per l’Ilva: i lavoratori
marceranno sotto casa di Grillo?
E’ in salita, fa bene, e’ cardio-fitness.
Credo che l’Ilva sia un bene intoccabile,
vale quasi un punto del Pil del nostro
Paese” ha concluso il governatore. “Al
Governo spetta scegliere quale sarà il
futuro di Ilva, la Regione Puglia alla
luce della strategia nazionale collaborerà
come sempre ha fatto nell’interesse
dei cittadini pugliesi e di Taranto, nel rispetto
delle leggi e delle linee programmatiche,
che vedono nella tutela della
vita, della salute, dell’ambiente, del lavoro,
dei livelli occupazionali e delle
norme sulla sicurezza dei lavoratori,
principi fondamentali. Principi peraltro
affermati anche dall’Unione Europea”.

È questo invece il commento del presidente
della Regione Puglia Michele
Emiliano con riferimento alle dichiarazioni
di Lorenzo Fioramonti a margine
del tavolo convocato ieri a Taranto
con i sindacati. “In questo momento ci
muoviamo in una direzione chiara, cioè
chiusura programmata e riconversione
economica dell’Ilva” le parole del consulente
economico di Luigi Di Maio.
“La chiusura programmata – ha aggiunto
– significa andare verso la chiusura.
Questo va fatto in un periodo di tempo
relativamente breve ma non brevissimo.
Quindi non pensiamo ai 20 anni o ai 30
anni, non pensiamo nemmeno a un anno
o sei mesi. E’ percorso che va intrapreso,
è un percorso importante in cui bisogna
condividere il metodo”.
“Su Ilva dalla costituenda alleanza di
governo arrivano poche idee e confuse:
M5S vuole chiuderla, Lega no. Peggior
presupposto per ‘accompagnare’ la trattativa
sul futuro dell’azienda non poteva
esserci”. Lo dichiara in una nota la deputata
tarantina di Fratelli d’Italia Ylenja
Lucaselli. “Il Movimento purtroppo
– prosegue- conferma di inseguire le
sue suggestioni ideologiche vagamente
velleitarie che parlano di una chiusura
per ‘riconversione’ dello stabilimento. Il
brutto è che lo fa sulla pelle di migliaia
di lavoratori, delle imprese operanti in
un indotto già in difficoltà”.