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​Droga e armi: scatta il blitz, 3 arresti​

Armi e droga: tre arresti e un obbligo
di dimora. Una quinta persona è ricercata.

Il gruppo progettava anche una rapina ai danni
di un ufficiale medico.
Al termine di indagini coordinate dal pm Enrico
Bruschi e condotte dai poliziotti della Squadra
Mobile sono stati arrestati il 34enne Tommaso
Pulpo, il 25enne Vito Rizzo e il 44enne Pierino
Tardiota. I provvedimenti restrittivi sono stati firnati
dal gip Giuseppe Tommasino, per detenzione
e porto in luogo pubblico di armi e per detenzione
ai fini di spaccio di cocaina, hashish e marijuana.
Le indagini hanno preso il via dopo un episodio
avvenuto la notte del 23 maggio del 2017,
quando su disposizione della sala operativa, un
equipaggio della Squadra Volante è intervenuto in
via Duca degli Abruzzi dove era stata segnalata
l’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco.

I poliziotti accertarono che la porta di ingresso
di uno studio di consulenza era stata centrata da
otto proiettili.
Le indagini, avviate anche attraverso l’acquisizione
di immagini riprese da impianti di
videosorveglianza, sono state fin da subito indirizzate
nei confronti di uno degli arrestati nel
blitz “Crocodile” di stamattina al quale risultava
riconducibile l’unico autoveicolo di cui era stato
rilevato il transito nel luogo e nel momento dell’esplosione
dei colpi d’arma da fuoco. L’attività che
ne è scaturita (prevalentemente intercettazione
telefoniche ed ambientali) ha fatto comunque
emergere il pieno coinvolgimento dell’uomo nella
detenzione di armi, nonché, insieme ad altri suoi collaboratori , in un’attività di spaccio di sostanze
stupefacenti, tenendo contatti telefonici in orario
notturno con numerosissime persone , molte delle
quali segnalate per uso di droga o condannate
per spaccio.

Nonostante le precauzioni che l’uomo raccomandava
di adottare ai suoi interlocutori come
comunicare tramite WhatsApp per evitare intercettazioni,
diversi sono stati i contenuti che hanno
consentito di acquisire risultati investigativi
(questo nonostante gli indagati facessero ricorso
a termini criptici per indicare la sostanza stupefacente
o il corrispettivo in denaro: “una ruota”, “…
una ruota e mezza”, “vurpo/polipo”, “il biscotto”,
“il marroncino”, “Tamaro”, “l’amaro”, “l’erba” e
“la verde”, “birra”, “cd”, “coca-cola”).
Fra gli acquirenti anche un militare al quale
l’indagato consigliava di desistere dall’uso di marijuana
perché occorrevano una “ventina di giorni
per smaltirla”, col rischio del licenziamento, e che
un minor tempo di smaltimento avrebbe richiesto
l’uso di cocaina.