Sull’Ilva “il Governo tramite
l’amministrazione straordinaria è disponibile
a mettere sul piatto ulteriori risorse
per chiudere nelle prossime ore”.
Lo ha
annunciato il ministro dello Sviluppo Carlo
Calenda. Sull’Ilva, ha aggiunto, “negoziare
si può e si deve”, ma occorre fare “presto”,
perché l’azienda “finirà la cassa nel mese
di luglio e ricominciare tutto da capo o per
seguire chi propone soluzioni tecnologiche
irrealizzabili rischia questa volta di provocare
una chiusura tutt’altro che progressiva.
Oggi nuovo round negoziale dopo che si è
protratto fino ad oltre l’una di notte la trattativa
fra i sindacati e i vertici di ArcelorMittal.
Ma alla fine le parti si sono lasciate
senza un accordo nemmeno di massima.
‘’Le proposte di Mittal’’ su occupazione
e retribuzione ‘’sono ancora insufficienti
per poterle considerare presupposto di un
accordo’’ ha detto il segretario della Uilm
Rocco Palombella all’agenzia Ansa.
Come detto, si segnala un nuovo attivismo
di Carlo Calenda, ministro (ancora in
carica) allo Sviluppo Economico. “‘Chiuderemo
Ilva progressivamente non in un
anno ma nemmeno in 20/30. Ma come
si fanno a dire simili superficialità. O la
chiudi o la risani. Con quali soldi la tieni
aperta a tempo? Dilettantismo di chi non ha
mai gestito nulla in vita sua. Sulla pelle di
20.000 lavoratori”. Così Calenda su Twitter.
“Mi auguro che ci siano i presupposti per
lavorare”. Così il commissario dell’Ilva
Piero Gnudi interpellato a margine dell’assemblea
di Confindustria su Ilva e nuovo
Governo. Quanto alla prospettiva di una
riconversione economica dell’impianto,
tracciata nel contratto Lega-M5S, Gnudi
ha detto: “Tutto è possibile ma nel breve
si fatica, c’è un problema di sostenibilità
economica”.
“Ancora una volta ci sentiamo
in dovere di esprimere la nostra posizione
in merito alla questione Ilva, che tanto fa
discutere e tanto divide Istituzioni, lavoratori
e popolazione. Noi di Idea ribadiamo
la ferma contrarietà alla chiusura del siderurgico,
che deve continuare a produrre
acciaio, purché nel rispetto dell’ambiente
e della salute. Ci batteremo nel contempo
affinché siano realizzate le opere di bonifica
e la messa in sicurezza degli impianti,
tutelando in tal modo i fondamentali diritti
dei lavoratori e dei cittadini di Taranto,
realtà per troppo tempo martoriata dalla
questione ambientale e diventata suo malgrado
un caso nazionale, affrontato spesso
in maniera superficiale e assolutamente
inadeguata rispetto alla complessità della
vicenda” dichiara il coordinatore provinciale
Salvatore Fuggiano.
“Le parole del Presidente di Confindustria
Boccia su Ilva si conciliano con quanto
Fratelli d’Italia sostiene da settimane: la
sfida su Ilva non deve essere perduta”. Lo
dichiara la deputata tarantina di Fratelli
d’Italia Ylenja Lucaselli. “Il mondo chiede
più acciaio, e lo confermano i dati del
centro studi Siderweb di ieri: nel secondo
trimestre di quest’anno la domanda è cresciuta
e l’Italia ha aumentato la produzione
del 3,7%. Numeri che il M5s dovrebbe
imparare, invece di continuare ad invocare
la chiusura del più grande stabilimento
d’Europa”.