Viaggi prenotati, soldi versati,
valige pronte ma… l’agenzia è chiusa e i
clienti restano a terra.
È diventato un caso
quello dell’Appia Viaggi, storica agenzia entrata
nel caos con la morte della sua titolare,
Maria Ruta, scomparsa nel dicembre scorso.
A dire il vero le difficoltà erano affiorate già
in precedenza, ma senza la guida della nota
operatrice la situazione è precipitata. Fino al
pubnto che dal 12 maggio le saracinesche
dell’agenzia sono rimaste abbassate.
Dapprima
un cartello ne annunciava la riapertura il
19 maggio, ma quella data non si è rivelata
propizia.
La pagina facebook dell’AppiaViaggi è stata
così letteralmente bombardata dalle proteste
degli utenti, che hanno travolto anche l’amministratore
provvisorio, Vito Clemente,
insediatosi appena il 2 maggio scorso. Dopo
un primo, forse infelice post, nel quale si
attribuiva la mancata riapertura dell’agenzia
alla «sopravvenuta e imprevista indisponibilità
di gran parte del personale, entrato in
stato di agitazione senza preavviso», nelle
ultime ore l’amministratore ha corretto il tiro
e con un nuovo post ha provato a rassicurare
la clientela spiegando le enormi difficoltà
nelle quali si è trovato ad operare.
«Innanzitutto – ha scritto Clemente su facebook
– Vi prego di scusarmi per l’attesa
del mio intervento, che sinora ha riguardato
solo comunicazioni, che non potevano
essere procrastinate, rivolte alla generalità
dei lettori di questo profilo. La situazione
che mi trovo a dover governare, essendomi
insediato nella carica di amministratore
provvisorio appena il 2 maggio scorso, è
molto complessa e non riguarda solo singole
posizioni personali, che meritano il
rispetto della migliore attenzione. Il tutto
è stato poi reso ancora più complesso dalla
sopravvenuta indisponibilità del personale
che ha trattato le pratiche prima del mio
insediamento. Indisponibilità che, dopo la
mia comunicazione, è stata interpretata dai
più come un voler addossare al personale
le colpe della crisi aziendale; così non è e
questo non era il senso del mio messaggio; i
lavoratori che hanno preso quella decisione,
certamente sofferta e nel loro pieno diritto,
ma da me non condivisa, hanno la sola
responsabilità di avermi lasciato solo nel
momento in cui maggiormente (nell’interesse
generale dei lavoratori stessi e di tutti
i clienti) avrei avuto più bisogno della loro
collaborazione, non come persona, a cui
non dovevano niente, ma solo nell’ottica di
sbrogliare quanto prima l’intricata matassa.
Da professionista indipendente, assolutamente
estraneo alle vicende precedenti alla
mia nomina, ho il compito di analizzare tutta
la situazione societaria e, considerata la mole
di lavoro che l’Appia Viaggi ha gestito negli
anni, il compito da svolgere è veramente
considerevole. Per questo prego tutti di voler
avere ancora un po’ di pazienza, in quanto,
con la preziosa collaborazione del personale
disponibile e degli operatori turistici, stiamo
ricostruendo ogni posizione individuale.
Approfitto per invitare chi ne abbia interesse a fornirmi le informazioni in suo possesso,
relativamente a somme versate e ad
eventuali pratiche aperte a suo nome per la
prenotazione di servizi di viaggio; insomma,
quanti più elementi possibili che ritenesse
utili.
Faccia pure riferimento alla mia mail
personale (vito.clemente@appiaviaggi.it)
per ogni tipo di esigenza; assicuro che, nei
tempi necessari per la elaborazione di una
risposta, tutte le richieste saranno evase.
Preciso che non rispondo a nessun post su
Facebook; ho necessità di occuparmi del
mio lavoro e non posso dedicarmi ai social,
in quanto è mia premura portare a termine,
nel più breve tempo possibile e all’insegna
della massima trasparenza e legalità, il mio
operato».
Alla firma segue una postilla polemica dello
stesso Clemente, che afferma di non essere
«né anonimo né fantomatico né tantomeno
vigliacco (il mio incarico è pubblico e
facilmente rilevabile), ma il mio nome è
assolutamente ininfluente in questa vicenda,
essendo solo ed esclusivamente la Appia
Viaggi s.a.s. il soggetto a cui rivolgere ogni
tipo di rimostranza».
L’intervento, tuttavia, non ha placato gli animi.
Su fb continuano le proteste e la rabbia
dei clienti che non hanno notizie dei loro
soldi e dei loro viaggi. Sembra che siano stati
presentati anche degli esposti alla Guardia
di Finanza».