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​Carcere, emergenza senza precedenti​

«Siamo di fronte ad una emergenza
carceri che ora non riguarda più solo i detenuti (in
Puglia carceri sovraffollate fino a un più 150% e a
Taranto 530 detenuti ospitati a fronte di una capienza
prevista di max 350)
ma anche il fronte più
esposto delle persone
che vivono a stretto contatto
con questa difficile
e delicata realtà».

Così Cosimo Sardelli,
segretario della Fp Cgil
di Taranto, durante il sit-in
di protesta di ieri mattina degli agenti di
polizia penitenziaria.
La mobilitazione si è
svolta davanti ai cancelli
dell’istituto di pena.
Sotto accusa «la pianta
organica rigida che non
tiene conto dei turni di
lavoro e del clima di tensione
in cui si è costretti
ad operare, aggressioni continue, uomini e donne
in divisa che su più quadranti sventano gravi atti di
autolesionismo o tentativi di suicidio tra i detenuti,
diritti al congedo o al riconoscimento del lavoro
straordinario non riconosciuti e assenza di livelli
minimi di sicurezza che possano rendere il carcere
il luogo di rieducazione previsto dalla legge».

«Lo stato di agitazione si è reso necessario –
ha spiegato Sardelli
– perché le reiterate
richieste d’attenzione
di fronte alle condizioni
di lavoro di questi
operatori non hanno
sortito fino ad oggi nessun
effetto, malgrado
il coinvolgimento del
Provveditorato regionale
dell’amministrazione
penitenziaria e della
stessa direzione del carcere
di Taranto. Siamo
di fronte ad una emergenza
carceri che ora
non riguarda più solo i
detenuti (in Puglia carceri
sovraffollate fino a
un più 150% e a Taranto
530 detenuti ospitati a
fronte di una capienza
prevista di max 350) – conclude il segretario della
Fp Cgil di Taranto, Cosimo Sardelli – ma anche il
fronte più esposto delle persone che vivono a stretto
contatto con questa difficile e delicata realtà».