«Il dirigente non si trova nella posizione di inconferibilità
perché il reato di abuso d’ufficio nella forma del tentativo non
rientra tra i reati previsti dal D.lgs. 39/2013 e sue declinazioni in
quanto fattispecie diversa».
Il segretario generale responsabile della prevenzione della corruzione
della Provincia di Taranto, Lucia D’Arcangelo, ha inviato una
nota al prefetto in merito alle «notizie di presunta inconferibilità del
dirigente Lorenzo Natile della Provincia di Taranto segnalate dal
conduttore “Pinuccio” nel servizio televisivo di Striscia la Notizia
del 15/05/2018».
In quel servizio “Pinuccio” è tornato a parlare degli appalti in Puglia.
«In questi giorni si devono rinnovare le autorizzazioni per la centrale
termoelettrica di Massafra alimentata a rifiuti.
Nella gestione dei
rinnovi – secondo Striscia – è però coinvolto un dirigente provinciale
già condannato per tentato abuso d’ufficio e che dunque non potrebbe
ricoprire quel ruolo. Nonostante questo, Martino Tamburrano,
presidente della Provincia di Taranto, ha confermato la legittimità
del dirigente».
Oggi, quindi, la replica del responsabile della prevenzione della
corruzione della Provincia.
«In ordine alla posizione dirigenziale a novembre conferita all’arch.
Lorenzo Natile già dirigente di ruolo del comune di Massafra ex art
110 Tuel, oggetto di segnalazione da parte della trasmissione “Striscia
la Notizia” relativa ad una asserita inconferibilità delle funzioni
dirigenziali ex art. 3 dlgs. n. 39/2013 e delle competenze gestionali ex
art 35 bis del Dlgs 165/2001, si rappresenta quanto segue: l’architetto
Natile – si legge nella nota inviata al prefetto – ha partecipato alla selezione
per il conferimento dell’incarico dirigenziale ex art 110 D.lgs.
267/2000 bandito nell’ottobre 2017. Nella domanda di partecipazione
lo stesso ha puntualmente indicato di aver subito una condanna
penale in primo grado per il reato di “Tentato abuso d’ufficio”.
A
seguito di puntuale verifica del consolidato orientamento dell’Anac
n.68 del 09/09/2014,
che esclude dall’applicazione
della legge
Severino e delle sue
derivazioni in materia
di norme di prevenzione
della corruzione,
come appunto la previsione
dell’art 35bis del
Dlgs 165/2001, i reati
tentati, il candidato
è stato ammesso alla
selezione dall’ufficio
competente, esaminato
dalla commissione di
esperti ed infine nominato
dal Presidente
della Provincia.
A seguito di m ia
espressa richiesta –
scrive il segretario
generale Lucia D’Arcangelo
– l’arch. Natile
faceva pervenire alla
sottoscritta la sua dichiarazione
di assenza
di cause di inconferibilità
con l’incarico
dirigenziale assunto. Si rappresenta inoltre che lo stesso dirigente
ha già sostenuto, da parte del Responsabile dell’Anti Corruzione del
comune di Massafra, Ente in cui il dirigente è incardinato di ruolo,
la verifica dell’assenza di condizioni previste dall’art 35 bis dlgs.
165/2001 che determinano l’impossibilità di partecipare a qualsiasi
titolo a commissioni di gara e di concorso con esito favorevole. A
parere della scrivente, in ossequio all’orientamento dell’Anac n. 68
del 09/09/2014, l’arch. Natile non si trova nella posizione di inconferibilità
perché il reato di abuso d’ufficio nella forma del tentativo
non rientra tra i reati previsti dal D.lgs. 39/2013 e sue declinazioni
in quanto fattispecie diversa».
Al prefetto è stata inviata anche «la relazione del Ministero degli Interni
trasmessa al Consiglio di Stato, in ordine al ricorso straordinario
al capo dello Stato promosso dal sig. (omissis), di cui è stato letto
uno stralcio nel servizio televisivo del 15 maggio scorso, attribuendo
erroneamente al Ministero affermazioni che chiaramente sono del
Ricorrente a supporto del suo ricorso. Da una corretta lettura – concludono
dalla Provincia – si può chiaramente evincere, invece, che il
funzionario istruttore nel riportare le pretese del ricorrente, conclude
l’istruttoria chiedendone l’inammissibilità e giammai si esprime
sulla nullità dei concorsi come diversamente appare nel servizio di
Striscia del 15/05/2018».