«Dall’operatore del legno al giardiniere,
dall’assistente familiare all’addetto alla ristorazione, dal muratore
al potatore, sono ben 24 gli ulteriori progetti di inclusione sociale
finanziati dalla Regione Puglia e rivolti alle persone detenute nelle
case circondariali pugliesi».
Così l’Assessore all’Istruzione, alla
formazione e al lavoro della Regione Puglia Sebastiano Leo ha
commentato la riformulazione della graduatoria relativa all’Avviso
Pubblico 1/2017 “Iniziativa sperimentale di inclusione sociale per
persone in esecuzione penale”, frutto dei protocolli tra Regione
Puglia e Ministero della Giustizia, relativi ai rischi di esclusione
sociale dei soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà
personale e degli accordi tra Regione Puglia e Provveditorato
Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria.
«Si tratta – ha
continuato l’assessore – di un’iniziativa sperimentale, la prima
in Italia, che vuole concretizzare l’inclusione sociale dei detenuti
attraverso il lavoro e attraverso la concreta acquisizione di
competenze professionali. Fondamentale è stata la collaborazione
con l’Amministrazione Penitenziaria che ha permesso – di concerto
con gli uffici del Servizio regionale Formazione Professionale
– di stimare il fabbisogno formativo e di individuare le figure
professionali più idonee».
Il bando, finanziato con risorse comunitarie, prevede il
finanziamento di azioni progettate per massimizzare gli impatti
delle politiche ordinarie, nazionali e regionali, attraverso
l’attivazione di percorsi integrati di “presa in carico globale” per
l’inclusione socio-lavorativa delle persone inserite nel circuito
penale. La finalità generale dell’avviso consiste non solo nel
garantire e rendere esigibili i diritti sociali delle persone sottoposte
a procedimenti giudiziari o a vincoli penali, in misura uguale ai
cittadini liberi, ma anche a dare un contributo all’incremento della
sicurezza per i cittadini.