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Comune-Architetti, accuse incrociate

«Non possiamo non esprimere la profonda
incredulità nonché la piena indignazione del Consiglio
dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e
Conservatori della provincia di Taranto, dopo aver letto la
nota stampa che l’Amministrazione comunale di Taranto
ha fatto circolare nei giorni scorsi e che è tuttora ben visibile
anche sul sito istituzionale del Comune, nota che,
per toni e contenuti inaccettabili ed ingiustificabili, non ha
precedente alcuno nella storia delle relazioni istituzionali
del nostro Ordine».

Prosegue la polemica tra Comune e Ordine degli Architetti.
Nei giorni scorsi, durante una conferenza stampa, sono
stati proprio gli architetti a lamentare il mancato coinvolgimento,
da parte dell’Amministrazione comunale, nelle
scelte che riguardano lo sviluppo urbanistico della città.
La replica del Comune di Taranto non si è lasciata attendere.
«Ciclicamente ormai l’Ordine degli architetti affida
alla stampa lamentele circa un maggior coinvolgimento,
ovvero l’assenza del sindaco ai loro tavoli. Forse è nato
un nuovo partito in città, visto che queste voci non si sono
udite nell’ultima dozzina di anni. Nell’ultima nota, lo stesso
Ordine degli architetti, ricorda che dopo 40 anni di vuoto
assoluto, questa Amministrazione ha finalmente rilanciato
il Pug; se ne deduce che il metodo era sbagliato e fallace
prima, non ora. Quindi proseguiremo per questa corretta
strada.

All’Ordine degli architetti va ribadito, inoltre, che
hanno a disposizione un Assessore competente, i tecnici e
tutte le direzioni del Civico Ente, i quali hanno fino ad ora
raccolto i contributi che hanno ritenuto validi e coerenti
con la visione ed il programma della Amministrazione, che
ormai è risaputo è molto veloce e pragmatica, non indugia
in tavoli e vetrine inconcludenti. Ciò che non è stato preso
in considerazione non aveva questi crismi, non si tratta di
disattenzione. Preme poi rammentare al Presidente degli
architetti che quegli eventi di partecipazione che lui sembra
criticare frettolosamente hanno riscosso un gran successo
nella nostra comunità, specie tra i giovani, e sarebbero anche
previsti espressamente dalla norma. Possiamo convenire
con lui sull’utilità di un luogo evocativo di questo work
in progress, peccato sia stato abbondantemente previsto
dall’Amministrazione, se solo il Presidente avesse avuto
l’approccio del professionista e non del politico se ne sarebbe
accorto. Si continui, allora, a fare riferimento all’architetto
Scarcia, perché finché avrà quella delega rappresenta l’Amministrazione
ai tavoli veramente produttivi».
A stretto giro di posta, quindi, la controreplica del Consiglio
dell’Ordine degli Architetti della provincia di Taranto.

«Inaccettabile nei toni usati dall’Amministrazione comunale,
perché carica di incomprensibile astio e livore nei
confronti di chi, come il nostro Ordine, pur nelle legittime
diversità di opinioni e sensibilità, ha sempre mantenuto
educazione, correttezza e profilo istituzionale ineccepibile.
Inaccettabile nei contenuti in quanto l’incauto redattore
della nota stampa dimostra di non aver ben presente l’oggetto
della questione sollevata dal nostro Ordine da circa
un anno, sempre rimasta senza alcun riscontro, preferendo
l’arma dell’attacco mediatico a mezzo stampa, piuttosto
sgangherato nella sintassi e nelle argomentazioni addotte,
quale elemento della dialettica democratica.

L’Ordine
degli Architetti di Taranto, unitamente ad altre categorie
professionali ed economiche, chiede da mesi e a più riprese
un incontro al primo cittadino di Palazzo di Città per
un confronto sulle questioni più rilevanti che la Città si
appresta ad affrontare. A tali richieste però il sindaco ed il
suo staff non hanno mai avuto né il garbo né tantomeno la
sensibilità istituzionale di rispondere. Ricerca di confronto
auspicato da circa un anno, che segue la disponibilità ad una
collaborazione piena con la nuova Amministrazione, subito
ribadita dal nostro Ordine come da tutte le organizzazioni
professionali cittadine, all’indomani dell’elezione a sindaco
di Rinaldo Melucci, quale volontà da parte di tutti di avviare
una nuova fase virtuosa dopo troppi anni inconcludenti in
cui la città ha perso solo tempo e speranze.

Disponibilità
che il nostro Ordine ha ribadito più volte anche all’Assessore
Scarcia, collega serio e competente, avviando con il suo
Ufficio un confronto periodico che ci ha visti protagonisti
in vari incontri e tavoli tecnici e pienamente collaborativi
anche nel momento in cui l’Amministrazione ha avviato le
prime azioni verso il redigendo Documento Programmatico
Preliminare e la ricerca delle figure tecniche da inserire nel
costituendo Ufficio di Piano per il nuovo Piano Urbanistico
Generale. Disponibilità e ricerca di confronto che il nostro
Ordine, unitamente ad altre organizzazioni professionali
ed economiche cittadine, ha analogamente chiesto anche
all’Assessore ai Lavori Pubblici Di Paola, senza ricevere da
quest’ultimo mai un minimo riscontro, proprio per discutere
e condividere quelle azioni che il suo Ufficio sta portando
avanti soprattutto sui temi della riqualificazione del centro
storico e per conoscere le quali, ormai da mesi, possiamo
solo contare sulle “veline” che l’Ufficio stampa di Palazzo
di Città invia agli Organi di informazione.

Ed è per questi
motivi che l’attacco di Palazzo di Città nel confronti del
nostro Ordine professionale risulta inaccettabile, segno di
una profonda e preoccupante caduta di stile di una Amministrazione
che dimostra prima con i fatti e ora con le parole
di non essere abituata al confronto e di non accettare alcuna
intromissione in questioni di rilevanza ed interesse pubblico
che vengono affrontate invece con l’impostazione culturale
e l’approccio metodologico tipiche dell’azienda privata. Per
questi motivi rispediamo al mittente ogni illazione puerile
relativa a ipotetici quanto surreali mutazioni addirittura in
partito politico del nostro Ordine professionale, reo di avere
lamentato ciclicamente una serie di mancanze o avere a più
riprese sollevato alcune criticità e per questo annoverato
subito tra i nemici di questa Amministrazione comunale.
In ultimo, chiudendo una polemica che riteniamo sterile ed
improduttiva, priva di contenuti ed innescata da una male
intesa e preconcetta interpretazione delle nostre posizioni,
fatta di frettolose quanto disattente letture di alcune nostre
dichiarazioni, ribadiamo al Sindaco la volontà di un incontro
dal quale possa finalmente scaturire, al di là delle
azioni quotidiane che svolgiamo già con i vari Assessori al
ramo, un percorso di confronto costante con l’Istituzione
comunale al suo massimo livello sui grandi temi».