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Blitz Best One: i “pizzini” per lo spaccio, scattano otto arresti​

Spacciavano droga con i “pizzini”.

Otto giovani arrestati e quattro sottoposti all’obbligo
di dimora nella operazione “Best One”.
All’alba di oggi i carabinieri dell’Aliquota
operativa della Compagnia di Martina Franca,
con il supporto dei loro colleghi del Comando
provinciale di Taranto, di un elicottero del 6°
Nucleo di Bari Palese e del Nucleo Cinofili
di Modugno, hanno dato esecuzione, tra San
Giorgio Jonico, Monteparano, Roccaforzata e
Fragagnano ai provvedimenti emessi dal gip del
Tribunale di Taranto, dott. Giuseppe Tommasino,
su richiesta del sostituto procuratore, dr.ssa
Giorgia Villa.

In carcere sono finiti Alessandro
Mancarella, 26 anni e Vittorio Romano, 27,
entrambi di Monteparano. Agli arresti domiciliari,
invece, Simon Pietro Mancarella, 20enne
di Monteparano, Francesca Toma, 22enne di
Roccaforzata, Valentina Marinò, 24enne di
Monteparano, Antonio Massaro, 24enne di
Fragagnano, Cataldo Tocci, 21enne di San
Giorgio Jonico, Mattia Massaro, 28enne di
Fragagnano.

Le indagini, avviate nel gennaio
del 2016 dai carabinieri di Martina Franca dopo
l’arresto per evasione di Alessandro Mancarella.
Durante una perquisizione il giovane fu trovato
in possesso di due chili e trecento grammi di
hashish e di una ingente somma di denaro.
Gli investigatori scoprirono che per il giovane
l’attività di spaccio delle sostanze stupefacenti
era concepita come regolare attività lavorativa
finalizzata al reperimento delle risorse economiche
necessarie al sostentamento famigliare e
alla conduzione di un tenore di vita di elevato
livello.Le indagini tecniche hanno consentito sin
dalle prime battute di accertare che il ricorso
all’ attività illecita da parte del 26enne era un
fatto ben precedente rispetto al momento del suo
arresto.

Neppure la carcerazione lo aveva fatto
desistere dal dare disposizioni alle persone a
lui più vicine su come continuare a condurre lo
spaccio durante la detenzione.
In particolare ciò che emergeva nelle prime
indagini era il disperato bisogno del 26enne di
recuperare importanti somme di denaro necessarie
a saldare i debiti contratti per l’acquisto di
stupefacenti da fornitori del quartiere Paolo VI.
Debiti per 19mila euro, come peraltro già intuito
dagli investigatori dei carabinieri dopo il rinvenimento
di un “pizzino” durante la perquisizione
domiciliare eseguita nel corso del suo arresto.
Incaricata del reperimento dei soldi necessari a
coprire il debito sarebbe stata Francesca Toma,
la compagna di Mancarella, che aveva il compito
di premere sui debitori, affinché saldassero le
somme dovute, necessarie a pagare i fornitori
da un lato e dall’altro a provvedere al fabbisogno
famigliare.

A coadiuvare la donna nel recupero
del denaro c’era Simon Pietro Mancarella, fratello
di Alessandro.