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​«Opportunità per rilanciare la mitilicoltura ionica»​

«Siamo felici che il
commissario per le bonifiche, Vera
Corbelli, abbia lanciato un bando
per una gara europea da più di
32milioni di euro per ridurre il livello
di contaminazione riscontrato
nei sedimenti del Mar Piccolo. Si
tratta senz’altro di una bella notizia
per Taranto e per un settore, quale
quello della mitilicoltura, che andrebbe
sostenuto perché strategico
per l’economia ionica».

Antonio Trenta, segretario
generale della Uila Uil di
Taranto, commenta con entusiasmo
le ultime novità riguardanti
la bonifica ed il risanamento di
quello che è riconosciuto purtroppo
come uno dei siti più inquinati di
Taranto, dove sono stati sversati in
questi ultimi anni scarichi civili ed
industriali.
Il commissario Corbelli, dopo una
serie di interventi preliminari, tra
i quali lo studio della situazione, la
chiusura degli scarichi inquinanti,
la rimozione di rottami e ordigni
bellici, il trasferimento delle specie
protette ai fini della loro conservazione,
ha optato per l’assegnazione
delle risorse rinvenienti dal Fondo di sviluppo e coesione, assegnate
con due delibere del Cipe.
L’intervento consisterà nell’asportazione
selettiva dei sedimenti con
relativo recupero, successivamente
il capping, ovvero la copertura
dell’area interessata, con ricostruzione
dell’habitat naturale e poi il
bioremediation in loco.


L’operazione si articolerà in sei lotti.
La scadenza della gara è fissata
per il 2 luglio. La gara è aperta al
partenariato, alla partecipazione
pubblico-privato anche sul piano
finanziario, ai consorzi di imprese e
all’innovazione tecnologica. Specchio
d’acqua interessato, il primo
seno del Mar Piccolo.
«Condividiamo l’iniziativa del
commissario Corbelli – dice Trenta
– anche perché concordiamo sul
fatto che si tratta di interventi innovativi
in quanto prevedranno per la
prima volta in Italia il biorimedio
assistito, che consisterà nell’additivare
il fondale con materiale naturale
che consentirà di rigenerarlo.
Questo è un bene non solo per la tutela
e la salvaguardia dell’ambiente,
ma anche per il nostro settore, in
particolare il comparto della pesca,
che potrà tornare a svilupparsi in
questa zona, come ci auguriamo».
L’area prescelta si estende infatti
dalla Città Vecchia di Taranto
sino all’insediamento della Marina
Militare.