x

x

​«Non si può dimenticare il dramma dell’indotto Ilva»

La ripresa della trattativa
non può prescindere dall’affrontare
la questione Ilva nella sua
globalità e senza trascurare coloro
che, con la propria prestazione lavorativa,
permettono all’impianto
di funzionare e produrre.

Così le
sigle di categoria di Cisl e Uil. “Noi
siamo convinti che questo Governo,
ancor più che in passato, si occuperà
dei lavorat ori delle pulizie civili
e industriali, edilizia, ristorazione
collettiva e somministrazione circa
4000 addetti, tenendo insieme le
questioni dei lavoratori diretti ed
appalto a partire dalla salvaguardia
occupazionale e reddituale, tutele e
prevenzione per la salute e sicurezza
(oggi insufficienti) ed infine la salvaguardia
dell’Ambiente. Purtroppo,
i lavoratori dell’indotto pagano, da
tempo remoto, il prezzo delle nuove
logiche di mercato, con commesse
assegnate al massimo ribasso e condizioni
di lavoro divenute, ormai, insostenibili.
Auspichiamo che il nuovo
Governo dia risposte alle questioni
sopra esposte”.

Di Maio ha convocato anche il Codacons
per martedì 19 giugno alle
ore 15:30 in merito alla vicenda Ilva.
L’associazione dei consumatori,
come si ricorderà, era stata legittimata
dal Consiglio di Stato a
partecipare al tavolo tecnico con gli
enti locali istituito dal Mise. “Siamo
lieti che il Ministro Di Maio, a differenza
del suo predecessore, abbia
deciso di dare seguito all’ordine del
giudice – spiega il presidente Carlo
Rienzi – Incontreremo Di Maio e
porteremo al Ministro le nostre proposte
sull’Ilva: prima di tutto salvare
l’azienda, riconvertendo gli impianti
con il passaggio dal carbone al gas,
in modo da eliminare l’inquinamento
ambientale. In secondo luogo, chiederemo
di procedere alla bonifica
immediata del quartiere Tamburi,
dove ancora oggi i bambini non possono
andare a scuola nelle giornate
di vento e sono costretti e rimanere
chiusi in casa. Riteniamo tuttavia
sbagliata la decisione di incontrare
in sedute diverse i sindacati, ArcelorMittal,
enti locali e associazioni”.