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​Ma il consigliere comunale Cataldino difende il dg​

A predenre le difese del direttore generale
Ciro Imperio è il consigliere comunale Gianni Cataldino
(Taranto Bene Comune).

Dopo le esternazioni dell’alto dirigente comunale, era stato
il coordinamento cittadino di Forza Italia stigmatizzare
contenuti e modalità dell’intervento di Imperio.
«Stupisce – scrive Cataldino – lo stupore sulle dichiarazioni
del direttore generale del Comune. Pare abbia compiuto un
atto di lesa maestà uscendo dall’ambito specificatamente
tecnico per rispondere sul tema rilievi mossi dal Mef
e successive controdeduzioni. A lui viene contestato
l’essere intervenuto quasi da politico. Orbene, partendo
dal presupposto che il ruolo di direttore generale è anche
quello, spesso in difficile equilibrio, di collante tra politica
e burocrazia, il dott. Imperio ha, con forza e semplicità
e in ragione di dati concreti, evidenziato una situazione
anomala. A fronte dei rilievi mossi, ci si sarebbe aspettato
un’azione congiunta di tutte le parti dell’amministrazione
al fine di superare gli stessi».

«Pongo delle domande: se a vincere le elezioni comunali
nel 2017- argomenta Cataldino – fosse stata una delle parti
politiche oggi all’opposizione avrebbe potuto limitarsi
a lanciare accuse al passato o avrebbe dovuto agire
concretamente per superare il problema rispondendo ai
rilievi ? E qualora valga la seconda, le controdeduzioni
sarebbero state differenti? E se sì, quali? Ecco, parliamo
di proposte e anche di critiche costruttive a quanto fatto
oggi dall’amministrazione. Condividiamo un percorso
che difenda gli interessi dei cittadini e dei dipendenti
del comune di Taranto. Questo è il tema posto dal dott.
Imperio. Il dissesto, il deficit finanziario, la differenza di
valutazione tra Ministero dell’Interno e Ministero delle
Finanze, i rilievi, le controdeduzioni giuste o sbagliate
e quant’altro, sono argomenti che politicamente ognuno
può piegare a suo piacimento».

«Inutile preoccuparsi – conclude il consigliere comunale –
in politica non manca e non mancherà mai il tempo delle
accuse, delle rivendicazioni e delle difese di parte. Oggi
però è il tempo di considerare gli effetti negativi che
l’accoglienza delle tesi del Mef produrrebbero sulla città e
sui dipendenti comunali e di collaborare responsabilmente
per dare soluzione al problema. Se, perse le elezioni,
fossi stato all’opposizione questo avrei
fatto e so che nessuno degli attori
presenti in consiglio comunale e fuori
da esso provocherebbe danni alla città
pur di raggiungere un proprio aleatorio
vantaggio. Nessuno lo capirebbe. C’è una
battaglia comune da affrontare. Su questo
a soluzione avvenuta e come sempre
sul resto, permarrà inalterato il serrato
confronto tra parti differenti».