«Non è necessario essere dotato di eccezionali
studi di economia per comprendere il danno reale che il
trasferimento comporterebbe e non solo nel settore turistico,
ma anche su tutto quello commerciale e, quindi, dell’intera città,
certamente non limitato alla durata dei corsi, ma proiettato
temporalmente ben oltre questi».
Il caso è deflagrato nei giorni scorsi, quando è trapelata la notizia
relativa al trasferimento di alcuni corsi della Marina militare
a Taranto a La Maddalena.
Oggi, sull’argomento, si registra la
presa di posizione del consigliere comunale, Salvatore Brisci.
«Mi è capitato più volte incontrando persone di altre città e
dicendo loro di essere tarantino sentirmi affermare “Taranto,
bella città, ci ho fatto il militare da marinaio”. Per loro, ma
anche per me, spontaneo è stato sempre l’associare Taranto
alla Marina Militare e viceversa. Notizia di alcuni giorni fa è
quella che due corsi di specializzazione di quella Forza Armata,
di nocchiere di porto e quella di tecnico di macchine, subito
dopo l’estate, si trasferiranno in Sardegna a La Maddalena.
Inutile sarebbe sottolineare l’amarezza e la rabbia che tale
notizia, ulteriore scippo alla nostra città, pervade i tarantini –
evidenzia Brisci. Infatti, non si può non immaginare, al di là di
ogni sentimento affettivo, gli effetti deleteri per la città di tale
trasferimento che porterebbe circa settecento giovani l’anno
a non specializzarsi più a Taranto.
Non è necessario essere
dotato di eccezionali studi di economia per comprendere il
danno reale che il trasferimento comporterebbe e non solo
nel settore turistico, ma anche su tutto quello commerciale e,
quindi, dell’intera città, certamente non limitato alla durata dei
corsi, ma proiettato temporalmente ben oltre questi. Vantaggi
che la presenza di quei giovani marinai producevano colmanti
il disagio inevitabile dell’avere sul nostro territorio la presenza
di strutture e mezzi non sempre di alto gradimento anche
dal punto di vista ambientale.
La mia amarezza è ancora
maggiore nel considerare che di tale provvedimento i cittadini
e le Istituzioni locali ne vengono a conoscenza quando ormai
tutto è deciso e santificato – attacca il consigliere. E ciò non
per loro responsabilità ma, credo, per quella “dimenticanza”
che i poteri centrali, ormai da anni, hanno nei confronti di Taranto e di quella poca incisività che i
rappresentanti jonici presenti, forse solo
nominalmente, in quelle stanze centrali
hanno. Al di là di ogni amarezza e rabbia,
con quello spirito improntato a speranza e
positività che mi ha sempre contraddistinto,
voglio sollecitare quei rappresentanti a farsi
carico di questo grave problema portandolo
e quindi risolverlo su quei tavoli ove appare
prioritario in senso assoluto discutere di alta
politica e strategia che producono risultati
propagandistici».