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​Rapina con sparatoria, due arresti​

Assalto con
sparatoria nella villa-azienda: altri
due arresti dei carabinieri.

I militari della Compagnia di Castellaneta
in esecuzione di un’ordinanza
di custodia cautelare in
carcere emessa dal gip del Tribunale
di Taranto, Giuseppe Tommasino,
hanno arrestato C.E., 45enne
residente a Cassano Murge e P.S.,
56enne di Brindisi, entrambi ritenuti
responsabili di rapina, sequestro di
persona, tentato omicidio e detenzione
di arma da fuoco.

Le indagini, condotte dagli investigatori
dell’Aliquota operativa della
Compagnia di Castellaneta, sono
state avviate la stessa sera del 29
novembre del 2017, dopo che i rapinatori
avevano raggiunto l’azienda
agricola per mettere a segno un
colpo. I malviventi si erano trovati
di fronte una pattuglia dell’Aliquota
radiomobile e avevano esploso
colpi di pistola contro i carabinieri.
Durante un conflitto a fuoco uno
dei banditi era rimasto ferito ad un
gluteo ed era stato arrestato. L’uomo,
originario del brindisino, aveva
ancora addosso il bottino della rapina:
29.100 euro.
I militari di Castellaneta hanno
raccolto gravi indizi di colpevolezza
nei confronti dei due malfattori che
erano riusciti a fuggire.

Secondo
l’accusa erano nel luogo in cui è
stata rinvenuta l’autovettura in uso
al primo rapinatore.
C.E. e P.S. sono stati quindi identificati
e arrestati su disposizione del
giudice per le indagini preliminari
che ha accolto la richiesta dal pubblico
ministero Filomena Di Tursi.

Gli arrestati sono stati condotti nella
casa circondariale di Taranto.
La sera dell’assalto era rimasto ferito
al gluteo un 63enne di San Vito
dei Normanni. Anch’egli risponde di
tentato omicidio, rapina aggravata,
sequestro di persona e detenzione
eporto abiusivo di armi. Momenti
di terrore erano stati vissuti per
la scorribanda dei malviventi che
avevano preso di mira un’azienda
agricola che produce funghi a
Castellaneta Marina.

I malfattori
avevano fatto irruzione negli uffici
e dopo aver immobilizzato i familiari
del titolare, minacciandoli con
pistole e fucili, avevano arraffato il
denaro custodito in cassa e i soldi
per il pagamento dei dipendenti.
Uno sconosciuto quella sera ha
suonato al citofono del cancello
principale dell’azienda dichiarando
che voleva acquistare un quantitativo
di confezioni di funghi (l’azienda
dispone anche di un punto vendita
interno). Ad aprire è andato il figlio
del proprietario che si è visto
puntare contro un fucile. Il bandito
ha costretto la vittima ad avviarsi
verso l’abitazione annessa all’azienda.

Un familiare del giovane
però ha notato la scena e ha dato
l’allarme. Successivamente sono
entrati in azione altri rapinatori i
quali hanno minacciato il ragazzo
chiedendo dove fossero depositati
gli incassi. Avevano arraffato già
il bottino quando sono intervenuti
i carabinieri.
Un dei rapinatori ha sparato contro
i militari. Subito dopo il primo colpo
i banditi si sono dati alla fuga
abbandonando l’ostaggio.