Ricambi di concorrenza
spacciati per pezzi Scania.
La T.T.S., azienda specializzata
nelle riparazioni meccaniche di
autoveicoli avrebbe truffato il Ctp.
Stamattina è scattato un maxi sequestro
di beni nei confronti della
Turbo Tecno Service.
I militari del Nucleo di Polizia
Economico-Finanziaria hanno eseguito
un decreto di sequestro preventivo
“per equivalente” emesso
dal gip del Tribunale di Taranto,
Martino Rosati, su richesta del
pm Remo Epifani, di beni mobili,
immobili e disponibilità finanziarie
per un valore di 2 milioni e
120 mila euro, nei confronti della
società e del rappresentante legale
della stessa impresa che opera le
riparazionimeccaniche di autoveicoli.
Le indagini condotte dai finanzieri
diretti dal tenente colonnello Antonio
Marco Antonucci hanno riguardato
sia l’esecuzione di lavori
di manutenzione che le forniture
di pezzi di ricambio nel periodo
compreso tra gennaio del 2013 e
dicembre del 2016. Le Fiamme
gialle hanno accertato che la società
di riparazioni meccaniche ha
attestato la vendita e l’installazione
di pezzi di ricambio originali della
marca “Scania”, mentre in realtà si
sarebbe trattato di pezzi cosiddetti
“di concorrenza”. Il Ctp, indotto in
errore, ratificando acquisti e manutenzioni
ha procurato alla società
inquisita un ingiusto profitto. Per
l’accusa T.T.S. avrebbe guadagnato
il 30-40% in più per ogni pezzo di
ricambio.
Il danno economico è di due milioni
e 120 mila euro. Il rappresentante
legale della società è indagato
per frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata. Indagati anche
due ex dirigenti del Consorzio trasporti
pubblici.
Secondo l’accusa
non avrebbero accolto le segnalazioni
fatte da alcuni dipendenti
del Ctp che si erano accorti del
raggiro. Uno degli operai a che ha
segnalato le anomalie è stato anche
trasferito. Intanto il pm ha chiesto
al gip che la società sia interdetta
dai rapporti con enti pubblici.