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​Interesse dei turchi per il molo polisettoriale?​

Sarà turco il futuro del
Molo Polisettoriale?
Dai taiwanesi di Evergreen Marine
Corporation ai turchi di Yildirim.

Potrebbe essere questo il futuro
del Molo Polisettoriale di Taranto.
Venerdì scorso, infatti, sarebbe stata
avanzata ufficialmente da parte del
Gruppo Yildirim la richiesta per
ottenere in concessione l’intero Molo
Polisettoriale.
L’intenzione dei turchi, che avrebbero
già visitato l’infrastruttura tarantina
effettuando rilievi di diversa
natura, sarebbe quella di avviare
un’attività per accogliere navi portacontainer
e Ro/ro.
Il presidente dell’Autorità Portuale,
Sergio Prete, tuttavia smentisce:
«No, al momento non c’è alcuna
domanda nuova, andiamo avanti con
la procedura attualmente in atto».

Com’è noto esistono già sul tavolo
dell’Adsp del Mare Ionio quattro
richieste che però fanno riferimento
ad aeree più piccole dello stesso
Polisettoriale. Finora il problema
della Port authority era come compatibilizzare
le proposte ricevute,
visto che parte delle aeree richieste
in concessione dai diversi soggetti si
sovrapponevano.
«Venerdì – spiega in proposito, il
presidente Prete – ci sarà un incontro
relativo al dialogo competitivo ed
eventualmente dare un termine alle
società per integrare le domande
rispetto alle osservazioni che la commissione
interna ha già evidenziato,
verificando se si riesce ad ottenere
una compatibilità tra le domande che
al momento risultano sovrapposte
fra loro».

L’eventuale interessamento dei turchi
potrebbe però cambiare radicalmente
lo scenario.
Yilport Holding, una sussidiaria del
Gruppo Yildirim, costituita nell’agosto
del 2011, possiede 4 terminal
portuali in Turchia, 7 in Portogallo,
2 in Spagna, 1 in Perù, 1 a Malta, 1
in Norvegia e 2 in Svezia per un valore
complessivo di oltre 2 miliardi
di dollari, nei quali movimenta 5,68
milioni di Teu in container, 16 milioni
di tonnellate di rinfuse solide e
generiche, 1,65 milioni di metri cubi
di merci liquide e 700.000 Ces (Car
Equivakent Unit) di merci rotabili.
L’obiettivo generale di Yilport
Holding è di creare strutture polivalenti
di livello mondiale su scala
internazionale. Il gruppo punta ad
entrare entro il 2025 nella top ten
mondiale degli operatori portuali
ed i numeri (nel 2015 è stato il
secondo operatore internazionale
di terminal portuali in più rapida
crescita) indicano che l’azienda è
sulla buona strada per raggiungere
questo obiettivo.

Per essere altamente competitivi e
godere di una redditività sostenibile
nell’attuale contesto imprenditoriale,
gli interessi portuali di Yilport Holding
sono diversificati. I terminali
turchi della società sono leader di
mercato nella movimentazione di
container, merci alla rinfusa, liquide,
generali e projrect cargo. Yilport ha
anche promosso l’espansione di servizi
come autotrasporto, stoccaggio
e carico di minerali, magazzinaggio,
servizio di trasporto container e
altro.
Di recente Yilport Holding, ha acquisito
il 100% delle azioni della
società portoghese Tertir (costo
dell’operazione 335 milioni di Euro),
il cui portafoglio è composto da dieci
terminal portuali: 7 in Portogallo,
2 in Spagna e 2 in Perù.

Gli otto
terminal container di Tertir hanno
una capacità di movimentazione
annuale di 2,7 milioni di Teu e i due
terminal di rinfuse e cereali hanno
una capacità annua di circa 4,5 milioni
di tonnellate.
Yilport deterrà anche una quota del
50% di Terminales Portuarios Euroandinos
di Paita, in Perù, il secondo
porto più grande in termini di movimenti
di container e il principale
porto nel nord del paese.
A seguito del completamento di
questa acquisizione, Yilport Holding
raggiungerà una capacità di movimentazione
di container annuale pari
a 10 milioni di Teu e, per quanto riguarda
le rinfuse solide di 22 milioni
di tonnellate, mantenendo intatte le
attuali capacità di rinfuse liquide e
merci rotabili per navi Ro-Ro.