I carabinieri hanno
arrestato un 46enne crispianese
per maltrattamenti in famiglia.
I militari della Stazione di Crispiano
dopo una richiesta d’intervento
giunta sul numero di emergenza
della centrale operativa della
Compagnia di Massafra sono piombati
nell’abitazione di una donna la
quale, durante la telefonata, aveva
riferito di essere stata aggredita
verbalmente e fisicamente da suo
marito.
I carabinieri, appena giunti sul
posto, hanno appreso dalla vittima
che era stata prima minacciata
di morte e poi colpita con calci e
pugni dal coniuge.
L’aggressione è avvenuta alla
presenza dei due figli minorenni.
Durante gli accertamenti i carabinieri
hanno verificato precedenti
interventi effettuati nella stessa
abitazione per altri episodi di violenza
domestica.
Dopo aver raccolto la denuncia
della donna che ha parlato anche
di episodi di violenza psicologica e
fisica che aveva subito negli ultimi
anni, i militari hanno dichiarato in
arresto il quarantaseienne che, al termine delle formalità di rito, su
disposizione del magistrato dicturno,
è stato condotto nella casa
circondariale di Taranto.
Nelle stesse ore i carabinieri hanno
arrestato un quarantanovenne di
nazionalità rumena in esecuzione
di un mandato d’arresto europeo.
I militari della Stazione di Marina
di Ginosa in esecuzione di un
provvedimento restrittivo firmato
dai giudici rumeni hanno fermato
Daniel P., quarantanovenne di nazionalità rumena, domiciliato a
Marina di Ginosa.
I militari, nel corso di un servizio
finalizzato alla prevenzione e alla
repressione di reati contro il patrimonio,
hanno proceduto al controllo
del quarantanovenne rumeno.
Durante l’accertamento alla banca
dati delle forze di polizia, gli
investigatori dell’Arma hanno
accertato che a carico di Daniel P.
pendeva un provvedimento di cattura,
emesso dalle autorità rumene,
in quanto condannato a scontare
una pena di due anni, otto mesi e
dieci giorni di reclusione per furto
aggravato.
Per tale motivo il quarantanovenne
di nazioalità rumena è stato dichiarato
in arresto e, dopo le formalità
di rito, trasferito presso la casa
circondariale del capoluogo jonico.
L’uomo ora è in attesa della pronuncia
della competente autorità
italiana sull’estradizione verso la
Romania.