Il vice presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato e coordinatore regionale
di Forza Italia, Luigi Vitali, richiama
l’attenzione del ministro Di Maio, invitandolo
a prendere decisioni responsabili,
legate alle problematiche della
sicurezza dei lavoratori e ai mancati
interventi di manutenzione degli impianti.
«E’ una vergogna, quello che è
avvenuto ieri, all’Ilva di Taranto , un
lavoratore ha rischiato di perdere la
vita. Un pezzo di lamiera di due metri
circa e di un notevole peso è caduto
sfiorando il giovane lavoratore, solo
per un miracolo, Taranto non ha registrato
un altro infortunio sul lavoro.
Chiedo al Governo di prendere realmente
decisioni responsabili, volte a
garantire la sicurezza e la tutela dei
lavoratori, la valutazione dei rischi nei
luoghi di lavoro e la manutenzione
di macchine e impianti. Il siderurgico
di Taranto, registra già troppi
incidenti mortali, è ora di dire basta».
Il caso era stato sollevato dall’Usb.
«All’impianto IRF in una fase di incaglio
di un nastro trasportatore un
lavoratore ha tentato di rimuovere lo
stesso – racconta Francesco Rizzo,
coordinatore provinciale Usb Taranto
-. nella fase di sbloccaggio però si
è staccata una lamiera di un paio di
metri circa e di notevole peso. Il lavoratore
è stato fortunatamente solo
sfiorato. Se fosse stato preso in pieno
ora staremmo nuovamente parlando
di un altro infortunio mortale in Ilva
per la mancanza di misure di sicurezza.
È un miracolo. Ma di sicuro così
non si può andare avanti». Sul posto
sono intervenuti subito le Rsu di Usb
che hanno allertato responsabili di
reparto e della sicurezza aziendale.
«Ancora una volta ritorniamo sulla
questione sicurezza, argomento di
grande importanza ma bistrattato è
tenuto in poca considerazione da chi
dovrebbe invece accertarsi che il lavoro
dei dipendenti avvenga in completa
sicurezza – va avanti rizzo -.
L’Usb interviene come sempre. Sono
decine le situazioni come questa. In
tanti impianti dell’azienda non ci sono
le condizioni per lavorare in sicurezza.
Alla luce di quanto è accaduto
come Usb abbiamo chiesto di fermare
l’impianto Irf perché particolarmente
pericoloso».
Fonti aziendali precisano
che «l’impianto è controllato a distanza
attraverso stazione di supervisione
con comandi remotati ed è dotato
di sistema di video sorveglianza.
Qualsiasi anomalia è visualizzata in
supervisione e determina la fermata
automatica dell’impianto. Il carter era
assicurato al frantoio con sei perni di
fissaggio, i quali però non sono stati
trovati dopo lo scivolamento. Sono in
corso le indagini per risalire alle cause
che hanno causato l’evento. Non si
sono registrati danni alle persone».
Le stesse fonti fanno presente che «le
condizioni di normale funzionamento
dell’impianto sono state ripristinate.
Ogni venerdì sull’impianto vengono
fatti interventi di manutenzione della
durata di 8/10 ore. Durante il mese di
luglio vi sarà una fermata straordinaria
di 12 giorni, già programmata».