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Ilva, la chiusura si allontana

“Il Piano ambientale e occupazionale non sono soddisfacenti. Ci aspettiamo proposte fortemente migliorative”. Così il ministro per lo sviluppo economico Luigi Di Maio al termine dell’incontro con i vertici Arcelor Mittali sul caso Ilva.

“Da un primo colloquio sul piano ambientale ci sono delle novità, non entusiasmanti”, mentre sul “piano occupazionale i numeri sono gli stessi”, dice Di Maio. Quindi “il piano occupazionale è fermo al palo, ci aspettiamo di più”, aggiunge. “Ho dato mandato ai commissari per esplorare le proposte migliorative’’ sul fronte ambientale, “ma prima di esprimermi dobbiamo analizzarle”, aggiunge il ministro, ribadendo che il governo ha “due obiettivi: il livello occupazionale e il fatto che i cittadini di Taranto tornino a respirare”. E, aggiunge, “dallo studio delle 23mila pagine viene fuori che ci si aspetta di più rispetto alle proposte del precedente governo”, quei livelli occupazionali concordati con il governo precedente “non ci soddisfano. Mi aspetto maggiori garanzie. Ci sarà un confronto tecnico serrato”. Sui tempi Di Maio, ag­giunge che “adesso l’interlocuzione è in corso” auspicando “in tempi brevi passi avanti”. E insiste: “Ho chiesto passi avanti, ci aspettiamo di più sul piano occupazionale”. E sui tempi aggiunge: “I sindacati hanno ragione a dire che i tempi sono strettissimi. Stiamo lavorando a 360 gradi per migliorare il piano ambientale e occupazionale”.

Quella che pare sparire, al momento, è l’ipotesi della completa chiusura dello stabilimento.

CGIL: FARE DI PIÙ – “Il Governo ci ha informato che ha chiesto delle modifiche ad ArcelorMittal sul piano occupazio­nale e sulle tempistiche di realizzazione sul piano ambientale e sull’utilizzo di nuove tecnologie; e l’azienda si è resa disponibile a formulare nuove proposte. Come Cgil e Fiom abbiamo ribadito che queste modifiche, da noi condivise, sono la precondizione per riavviare il negoziato. Infatti, per quanto ci riguarda, sono impre­scindibili l’assenza di licenziamenti e garanzie per i lavoratori diretti e dell’indotto, la certezza, la trasparenza e la riduzione dei tempi degli investimenti per le migliori tecnologie produttive e l’avvio di un reale processo di bonifica aziendale e del territorio di Taranto, e il rispetto dei contenuti dell’accordo di programma di Genova. Inoltre, abbiamo ribadito, come elemento di garanzia e di controllo pubblico, l’ingresso nell’assetto societario di quote significative di Cassa Depositi e Prestiti. Il mese di luglio è per noi il tempo nel quale verificare l’esistenza delle condizioni per la ripresa della trattativa, finalizzata a raggiungere un’intesa, la quale dovrà essere sottoposta al giudizio e al voto vincolante delle lavoratrici e dei lavoratori di tutto il Gruppo”. Lo dichiarano in una nota congiunta Maurizio Landini, segretario nazionale Cgil e Francesca Re David, segretaria generale Fiom.

Fd’I: È ORA DI DECIDERE – “Ci auguriamo che si muova un passo in avanti decisivo circa il rilancio di Ilva. Ci auguria­mo inoltre che il Ministro Di Maio voglia aggiornare anche l’opinione pubblica e il mondo politico su ciò che ‘ha rilevato’ dalla lettura delle carte. Oramai siamo all’ ‘aspettando Godot’ e, finito l’alibi delle 23 mila pagine di dossier, il momento di compiere una scelta politica, fondamentale per l’economia del Sud e di tutto il Paese non si può più rimandare”. Lo dichiara in una nota la deputata tarantina di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli.

CISAL: ASPETTIAMO LA SVOLTA – “Ci rassicura sapere che il ministro Di Maio punti a mantenere la produzione degli stabilimenti Ilva e speriamo che gli approfondimenti richiesti all’azienda servano a sbloccare quanto prima la vertenza’’. Così in una nota il Coordinatore nazionale Cisal Metalmeccanici, Giovanni Centrella, per il quale si tratta di ‘’una situazione complessa, ma è importante sapere che anche il Governo inten­de chiedere un miglioramento del piano industriale, soprattutto sui temi dell’occupazione e dell’ambiente’’. “Siamo consapevoli che non si può risolvere tutto in un incontro, – conclude – ma ci aspettiamo che questo mese sia decisivo, sia perché non c’è altro tempo da perdere sia perché crediamo che ormai il ministro Di Maio abbia un quadro chiaro della situazione’’.

USB: INCONTRO PROFICUO – “E’ stato un incontro proficuo in cui il ministro ci ha proposto un percorso che va nella direzione che abbiamo più volte sollecitato e cioè che il Governo deve rivedere il contratto di cessione di Arcelor Mittal, sulla questione ambientale e sulle garanzie occupazionali – spiega Sergio Bellavita, USB nazionale -. Da questo punto di vista oggi possiamo ritenerci soddisfatti della posizione del ministro. Abbiamo comunque sollecitato che venga fatta luce in maniera pubblica su tutti questi passaggi, perché la città di Taranto ha il diritto di conoscere nel dettaglio il piano ambientale e quale sarà il suo futuro”.

CDC AUSPICA CONCRETEZZA – “È ormai necessario giungere ad una soluzione positiva della vicenda Ilva, servono grande concretezza e obiettivi precisi. Rinvii ed in­certezze contribuiscono a rendere ancora più gravi i problemi del tessuto imprenditoriale ed ancor più profonde le lacerazioni di quello sociale. Resti prioritario il tema dell’occu­pazione, unitamente e non in contrasto con quello ambientale. Su questo tutte le Istitu­zioni tarantine sono compatte, senza divisioni, nell’auspicare che le parti trovino il modo per uscire da questa impasse nociva sotto ogni profilo”. Così il presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli.