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​«Partiamo dall’Ilva ma allarghiamo il dibattito»​

Giornate difficili per il mondo del lavoro
tarantino che proprio in queste ore punta tutta la sua
attenzione sull’Ilva e sulle aziende dell’indotto.

«Chiediamo
che questa condizione di incertezza e precarietà
trovi un fronte più allargato di concertazione – spiegano
Patrizia Mignolo e Elvira Serafini, rispettivamente segretario
regionale e segretario nazionale della Confsal
e dello Snals Confsal – perché
lo scenario si prefigura fortemente compromesso e il
rischio di esuberi impone una riflessione sul futuro
che non sia solo un giudizio di parte. Per questo come
Confsal chiederemo di sedere a tutti i tavoli di confronto
previsti per l’area di crisi tarantina».

La Confsal nella
conferenza stampa dedicata al Primo Maggio chiede
dunque di allargare il dibattito sulla vicenda tarantina,
partendo dall’Ilva ma non solo. «Abbiamo assistito in
questi anni all’assunzione di impegni programmatici e
strutturali per il nostro territorio – afferma Patrizia Mignolo
– dal piano Brin per l’Arsenale, ai finanziamenti
che hanno riguardato il difficile percorso delle bonifiche,
o il Porto, senza parlare degli annunci sull’infrastrutturazione
sanitaria (leggi ospedale S. Cataldo) o dei progetti
di rilancio urbanistico della città vecchia. Ognuna di
queste voci non ha prodotto un posto di lavoro in più, o
solo briciole rispetto all’emergenza tarantina e rispetto
all’urgenza di un piano B di fronte al piano di esuberi
proposto da Mittal.

La situazione di assoluta incertezza
che continua a gravitare attorno al futuro dell’Ilva di
Taranto, fa si che ci si debba sin da subito preparare,
attraverso una concreta e propositiva partecipazione ai
tavoli ministeriali, ad avanzare innovative possibilità di
soluzioni, in special modo rivolte a coloro che al termine della querelle risultassero dolorosamente in “esubero” –
afferma Elvira Serafini – Nei mesi sono state avanzate
da più fronti politici e sindacali proposte, a nostro giudizio,
onerose per i cittadini e “pericolose” dal punto di
vista sociale e lavorativo, ivi inclusa quella di una legge
speciale che consenta di prepensionare i lavoratori Ilva
in esubero. Basti pensare che, invece di pre-pensionare
i lavoratori in esubero, una legge speciale istituisse il
beneficio di un “bonus contributivo triennale” per gli
stessi lavoratori – dice Patrizia Mignolo – Se le aziende
del territorio che rispettassero determinati requisiti di
stabilità lavorativa avessero la concreta possibilità di
assumere ulteriore personale a carico contributivo nullo,
esse sarebbero senza dubbio incentivate alla attuazione
di tale soluzione. Così i molteplici benefici ottenibili non
sarebbero annullati da aspetti negativi». Confsal ribadirà
domani 1° Maggio con forza le sue proposte anche in
piazza del Plebiscito a Napoli».