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​Salvini: impensabile chiudere l’Ilva​

«Credo che nessuno
possa pensare realmente» che l’Ilva di
Taranto possa chiudere, «è una potenza
industriale». Lo dice il vicepremier
Matteo Salvini, in un’intervista al
Corriere della Sera, che sulla posizione
dell’omologo M5s Luigi Di Maio
osserva: «Condivido le parole di Di
Maio che ci dovesse essere maggiore
attenzione nella gara, ma l’obiettivo è
che si continui a produrre».
Parole destinate a far discutere, in
modo particolare nel mondo ambientalista
tarantino che pure aveva
guardato a quel Movimento Cinquestelle
che con la Lega di Salvini
sostiene il governo guidato da Giuseppe
Conte.

«Sull’Ilva è quanto mai
necessario procedere nella massima
chiarezza e nella piena legalità. Gli
attacchi al ministro Di Maio sono
bassa propaganda da parte di forze
politiche evidentemente disinteressate
alla tutela dei cittadini, del lavoro e
dell’ambiente»: lo afferma in una nota
il senatore M5s Mario Turco. «L’Anac
– aggiunge l’esponente tarantino – ha
rilevato, su specifica richiesta del
ministro dello Sviluppo economico, le
molteplici criticità esistenti in merito
alla aggiudicazione del gruppo Ilva.
Alcuni aspetti li avevo già evidenziati
nel corso di un incontro aperto al
pubblico, svoltosi il Primo Maggio a
Taranto. Il quadro che emerge, dalle
valutazioni relative al contratto e da
quelle relative alla gara internazionale,
non è certo positivo e indica precise
responsabilità».

«Da anni – conclude il senatore Mario
Turco –, il Movimento 5 Stelle si batte
affinché venga garantito ai cittadini e ai lavoratori di Taranto il diritto a
respirare aria salubre e a non doversi
ammalare a causa delle emissioni
inquinanti. Finalmente c’è un governo
che si occupa veramente e con serietà
di dignità dei lavoratori e di legalità
nel mondo produttivo. Chi su questo
intende fare speculazione politica
dovrebbe avere il buon senso di astenersi».
«Invitiamo il governo a dire
chiaramente cosa intende fare» dice
il senatore forzista Vitali.

«Raffaele
Cantone su Ilva mette all’angolo Di
Maio e ne svela il bluff. Al ministro
pentastelato serviva una pezza d’appoggio,
possibilmente rispondente
al legalismo ideologico del suo movimento,
per mandare a monte la
trattativa con Mittal. Evidentemente,
il trucco non gli è riuscito. Ora basta.
Trattandosi di un dossier di rilievo
nazionale, è il caso che il Presidente
del Consiglio Conte lo avochi a sé,
per manifesta incapacità del suo
ministro». Lo dichiara la deputata
tarantina di Fratelli d’Italia Ylenja
Lucaselli. Il consigliere regionale
Mino Borraccino: «Sinistra Italiana
ritiene che sia indispensabile innovare
le politiche industriali del Paese e, a
ragion veduta, visto il persistere della
situazione di stallo, proponiamo di
nazionalizzare l’Ilva».