ArcelorMittal “è impegnata
nel rilancio dell’Ilva, affrontando
in particolare le sfide in materia
ambientale, sociale ed industriale per
riposizionarla come uno dei principali
impianti di produzione di acciaio in
Europa”. E’ quanto riferisce il gruppo
nella nota con cui ha diffuso i risultati
del primo semestre, chiuso con un
utile netto di 3,1 miliardi di dollari, in
crescita del 31,5% rispetto allo stesso
periodo di un anno fa. ArcelorMittal
ha stimato comunque una riduzione del
Capex 2018 di 100 milioni di dollari
a 3,7 miliardi a causa “del ritardo nel
completamento dell’acquisizione di
Ilva”.
La multinazionale siderurgica ha chiuso
il secondo quarto dell’anno con un
risultato netto positivo di 1,9 miliardi,
in crescita del 56% rispetto allo stesso
periodo di un anno fa. Per l’intero semestre
l’utile del colosso dell’acciaio
è come detto stato pari a 3,1 miliardi.
I ricavi sono saliti nel trimestre da
17,2 a 19,9 miliardi. L’ebitda è salito
da 2,1 a 3,073 miliardi, sopra le attese
degli analisti. Il debito netto è sceso a
10,5 miliardi contro gli 11,1 del marzo
2018. Numeri che risentono anche dei
dazi americani su alluminio e acciaio,
che hanno limitato le importazioni
dalla Cina, e di cui la società ha beneficiato
positivamente in uno dei suoi mercati principali, cioé gli Stati Uniti.
Il gruppo “resta ottimista” sull’acquisizione
di Ilva. E’ quanto ha spiegato
Aditya Mittal, President and Chief Financial
Officer del gruppo agli analisti.
Mittal ha ricordato come il termine per
l’operazione sia stato prorogato al 15
settembre e di essere in trattative con
“il nuovo governo italiano” ribadendo
gli impegni e le proposte migliorative
presentate in termini di risanamento
e di ambiente. ArcelorMittal punta a
fare tornare l’Ilva “come il fornitore
italiano leader dell’acciaio”.
E’ quanto
si legge nelle slide di presentazione dei
risultati trimestrali del gruppo dell’acciaio
secondo cui Ilva “è un’eccellente
opportunità” e dove si ricorda come
l’Italia “è il secondo maggiore Paese
consumatore di acciaio in Europa”. Il
gruppo ribadisce quindi i suoi impegni
che puntano a un risanamento e
a “miglioramenti ambientali” e rileva
come vi siano “potenziali significativi
miglioramenti” sul lato dei costi e
“sinergie”.