«Il presidente della Camera
di Commercio, Luigi Sportelli,
non accetta che si parli di “terremoto”
per classificare quanto sta accadendo
all’interno dell’ente di viale Virgilio. Forse ha ragione, ma perché, arrivati
a questo punto, quando già si contano
sette dimissioni, si può parlare di effetto
domino piuttosto che di sisma. Anche
se, in questo momento più che sulle
definizioni, ci interessa soffermarci su
quello che sta succedendo. E che ci
preoccupa molto».
Soprattutto perché
si sono dimessi i consiglieri camerali di
Colidretti e Cia, «due organizzazioni che
rappresentano buona parte delle imprese
agricole della provincia di Taranto».
«Qualcuno – dice Trenta – ci dia spiegazioni.
È doveroso per diverse ragioni. In
primis perché le dimissioni di sette consiglieri
che vanno via da una realtà rappresentativa
quale l’ente di viale Virgilio,
tutti nello stesso momento, non possono
essere interpretate come una casualità,
una mera coincidenza. E poi perché il
settore agroalimentare, una fetta importante
dell’economia locale, soprattutto in
una fase come quella attuale nella quale
si vuole e si deve puntare a diversificare
lo sviluppo territoriale, merita la giusta
importanza e rappresentanza all’interno
del sistema camerale».
«Vale la pena ricordare – dice Trenta – che a Taranto e provincia ci sono circa
4000 aziende agricole che assumono
manodopera e che i lavoratori agricoli,
anche se in gran parte a tempo determinato,
sono circa 29mila secondo i dati
diffusi dall’Inps. Questo significa che,
mettendo insieme il lavoro dipendente
con il lavoro autonomo, il settore genera
sul territorio una redditività tale da
renderlo strategico».
Trenta parla anche di trasformazione e
commercializzazione del prodotto: «Abbiamo
a disposizione prodotti straordinari
ed in ultimo abbiamo la fortuna di
avere un mare stupendo sotto tutti i punti
di vista, anch’esso poco valorizzato ed i nostri pescatori puntualmente bistrattati.
Un caso emblematico, secondo Trenta,
è quello di Agromed.
«È sorprendente
leggere che ci sono a disposizione del
consorzio Agromed da oltre quindici
anni 20 miliardi delle vecchie lire,
inutilizzati, parcheggiati in una banca.
Non possiamo che chiederci come mai».
Anche su questo, come sulle dimissioni
dei sette consiglieri della Camera di
Commercio di Taranto, Trenta si augura
che «qualcuno possa dare rapidamente
delle risposte, così che realmente si cominci
a parlare anche di agroalimentare
in questa provincia, considerato quanto
ne abbiamo tanto bisogno».