“E’ il momento dell’unità
del territorio e della responsabilità
del governo”. E’ ciò che dichiara
il segretario generale provinciale
Uilm di Taranto Antonio Talò, dopo
l’incontro a Roma di lunedì scorso, 30
luglio, con il ministro Luigi Di Maio,
in merito alla questione Ilva.
“Noi, da
oltre un anno – rimarca Talò – , nelle
tante riunioni al ministero abbiamo
rivendicato un accordo che tenesse insieme
salute e lavoro. Non lo abbiamo
sottoscritto proprio perché le proposte
occupazionali, ma soprattutto quella
ambientale non erano soddisfacenti.
Crediamo, però, che dopo le migliorie
proposte al piano ambientale (da perseguire
e migliorare anche in fase di
approvazione), ci siano le condizioni
per tornare al tavolo e chiudere la
partita occupazionale alle condizioni
note (salvaguardia dell’ambiente e
della salute, garanzie per l’indotto e
per tutti i lavoratori Ilva, zero esuberi)”.
“Perciò – aggiunge il segretario
Uilm di Taranto -, il governo verifichi
alla svelta la legalità del contratto,
poiché il tempo non era e non è una
variabile indipendente.
Il 15 settembre
non è lontano. Abbiamo già detto,
e ripetiamo: il governo ha il dovere
di decidere. Il ministro e il governo
tutto siano a conoscenza che, come
avevamo rimarcato ai loro predecessori,
l’Ilva deve essere risanata e
bonificata. Si sappia, inoltre, che non
permetteremo che si compiano due
disastri: che a quello ambientale si
aggiunga quello occupazionale. La
città e i lavoratori aspettano risposte
e fatti concreti; il tempo degli slogan
è abbondantemente scaduto. Ci siano risposte o sarà mobilitazione”.
“La documentazione presentata in
commissione Industri del Senato,da
Enrico Laghi, Piero gnudi e Corrado
Carrubba,indica che a dicembre la
cassa segnerà un dato nettamente negativo
di 132milioni.i crediti scaduti
dei fornitori ammontano, invece, a 30
milioni di cui solo il 10%è superiore
a 60 giorni.
Ma durante l’audizione non hanno
detto con quale criterio hanno scelto i
fornitori, visto che nella loro gestione
hanno speso 800 milioni di euro”: lo
afferma il senatore Luigi Vitali vice
presidente commissione Affari Costituzionali
del Senato, presente a Roma.
Ed ancora, non ha ricevuto nessuna
risposta, alla domanda riguardante le
procedure in atto per lo smaltimento
di 500mila tonnellate di rifiuti giacenti
nello stabilimento di Taranto.
“Insufficiente” definisce l’audizione .