Divani, materassi, armadi e comodini accatastati sotto il sole cocente d’agosto. I camioncini dell’Amiu scaricano rifiuti ingombranti senza soluzione di continuità. «Guarda, tra mezz’ora ne arriva un altro». Siamo al centro comunale di raccolta rifiuti di Paolo VI. Al centro del piazzale, il consigliere Emanuele Di Todaro non si dà pace e tra una telefonata e l’altra sbotta: «Questo era un gioiellino, lo hanno trasformato in una discarica a cielo aperto».
Da un paio di settimane nel Ccr del quartiere periferico stanno trovando dimora i rifiuti ingombranti abbandonati in tutte le strade della città.
«In precedenza i rifiuti ingombranti venivano raccolti e portati al Pasquinelli – racconta Di Todaro. Poi, però, con l’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’impianto, hanno deciso di portarli al centro di raccolta di Paolo VI».
Il via libera alla realizzazione del centro di raccolta, che ha aperto i battenti solo un paio di anni fa, arrivò proprio durante la presidenza della Circoscrizione targata Di Todaro. «Mi pento di aver accettato ma mi dissero che mai sarebbe diventata una discarica. Fino a un paio di settimane fa, tutto è andato per il verso giusto. Centinaia di tarantini venivano (e continuano a venire) in questo centro per lasciare i rifiuti selezionati nei cassoni. Tutto ordinato, tutto pulito. Fino a quando, qualcuno ha deciso che Paolo VI avrebbe dovuto ospitare i rifiuti ingombranti abbandonati da tutti i tarantini incivili».
Per fronteggiare l’emergenza è stato affidato, ad una ditta di Francavilla Fontana, il servizio di recupero dei rifiuti dal centro di raccolta. «Il problema è che i rifiuti che entrano sono molti di più di quelli che… escono. Così non si riesce a smaltire la montagna. Ho sollecitato assessori e dirigenti – tuona il consigliere comunale. Trovassero una soluzione perchè Paolo VI non può essere trasformata in una discarica a cielo aperto».