A questo punto, l’unica
cosa che pare certa è che l’Ilva non
chiuderà. Perchè? Perchè, secondo Di
Maio, «Su Ilva è stato commesso il
delitto perfetto da parte dello Stato»
con ArcelorMittal «sempre in buona
fede».
Queste le parole del ministro dello
Sviluppo economico nel corso della
conferenza stampa per illustrare il
parere dell’Avvocatura sulla gara di
aggiudicazione.
«Secondo noi – ha
dichiarato Di Maio – c’è stato eccesso
di potere e l’atto è illegittimo». «La
gara sicuramente – continua – è stata
fatta male, ha dei vizi e per noi è
illegittima». La responsabilità non
è di Mittal, che «è sempre stata in
buona fede. Il delitto perfetto – dice
Di Maio – è stato commesso dallo
Stato, non dal soggetto privato».
La gara per la cessione dell’Ilva «è
illegittima ma non si può annullare:
non credo ci siano ulteriori termini,
previsti dal contratto, per esercitare
la proroga oltre il 15 settembre».
«La rabbia più grande – afferma – è
che potevamo non stare a parlare di
esuberi, se si fosse concesso a più
aziende di partecipare alla gara e di
fare i rilanci». «Il tema degli esuberi
è il peccato originale”, sottolinea il
ministro. Parole, quelle di Di Maio,
che hanno dato la stura ad una serie
di polemiche feroci da parte delle
opposizioni. Con in prima linea il
predecessore di Di Maio al Mise.
«Di Maio ‘secondo Noi l’atto è
illegittimo per eccesso di potere’.
Secondo te o secondo l’Avvocatura?»
chiede su Twitter l’ex ministro dello
Sviluppo Carlo Calenda, che in un altro messaggio osserva: «Stupendo
@luigidimaio l’atto è illegittimo, è il
delitto perfetto, l’Avvocatura mi da
ragione….però mi siedo con Mittal
per chiudere l’accordo. #buffone».
Alessia Morani, della presidenza
del Gruppo Pd alla Camera, scrive:
«Adesso basta. Oggi – annuncia – ho
dato mandato all’ufficio legislativo
del Gruppo Pd alla Camera di
presentare una interrogazione per
conoscere il parere dell’avvocatura
dello Stato chiesto da Di Maio su
Ilva». Da Forza Italia va all’attacco
la capogruppo al Senato Anna Maria
Bernini: «Di Maio sta giocando una
spericolata e pericolosissima partita
politica sulla pelle dei 14 mila lavoratori
Ilva e sulla siderurgia italiana.
Uno scaricabarile inaccettabile divenuto
ormai surreale».