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​Calenda svela il bluff: «Venderanno Ilva ad Arcelor»​

«Di Maio ha messo su un circo,
non un’azione di governo. Alla fine di questa
sceneggiata si siederà al tavolo per firmare
l’accordo con Mittal». In una intervista all’HuffingtonPost
Carlo Calenda ha parlato dell’Ilva e
del suo successore al Mise.
«La gara è stata monitorata costantemente
dall’Avvocatura dello Stato, che ha dato tre
pareri, e dall’Unione europea» ha ribadito; «tu
hai chiesto un parere all’Avvocatura per sapere
se la gara fosse legittima o illegittima e poi dici
che la gara è illegittima e non si può annullare?
A quale scopo, allora, hai chiesto il parere? La
realtà è che l’Avvocatura ha scritto che lui non è
nelle condizioni di annullare la gara e per questo
non fa vedere il parere.

Se l’interesse pubblico
è ottemperare all’esito della gara che ragione
c’è di minacciare l’annullamento? Il problema
è che nel Contratto di coalizione e anche prima
ha promesso di chiudere l’Ilva e convertirla. Poi
al ministero si è reso conto di cosa vorrebbe
dire chiudere l’Ilva anche dal punto di vista di
responsabilità politica. A quel punto l’unico
escamotage che gli è rimasto è quello di dire “è
colpa di Calenda se devo chiudere con Mittal.
E sia, purchè chiuda».Cosa farà ora Di Maio
secondo lei?, gli chiede l’HuffPost.

«Proseguirà
nella sceneggiata per poter dire alla fine che è
obbligato a chiedere uno sforzo in più a Mittal,
che lo farà, alzerà le assunzioni da 10mila a
10.500 e darà una garanzia generica per chi
resta fuori alla fine dell’amministrazione straordinaria.
Sarà un accordo peggiore del nostro,
che prevedeva l’assunzione immediata di 10mila
persone e l’impiego di altre 1.500 in una società
costituita dall’Amministrazione straordinaria
che avrebbe fatto i lavori di bonifica e attività,
garantite per Mittal».