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​Vestas, «Individuare gli strumenti per trasformare i contratti»​

«La vertenza Vestas Blades
giorno dopo giorno continua a suscitare
interesse tra gli esponenti politici del
territorio ionico. Apprezziamo l’azione
dei consiglieri regionali ionici, che in
ultimo hanno portato all’attenzione del
Consiglio regionale la delicata questione,
ricevendo dalla massima assise regionale
l’approvazione della mozione che impegna
la Regione Puglia a trovare una soluzione
definitiva alla vertenza Vestas, partendo
da una nuova convocazione urgente della
Task Force per il lavoro».

La Fim Cisl da subito ha condiviso l’amarezza
dei lavoratori di Vestas Blades per
«la chiusura totale mostrata dall’Azienda
sul percorso di stabilizzazione dei contratti
in scadenza. Le nostre richieste avanzate
nel tempo sono note a tutti: certezze
occupazionali, in relazione al futuro dei
333 lavoratori somministrati, per i quali ai
tavoli fin qui consumati abbiamo chiesto
un percorso di stabilizzazione. Risposte –
si legge in una nota del segretario generale
Fim Cisl, Valerio D’Alò e dell’operatore
Fim Cisl, Vincenzo Castronuovo – che
tardano a giungere per via di una condotta
legata assolutamente al profitto da
parte dell’azienda che recentemente, pur
confermando buoni volumi produttivi per
il 2018 – pari a 1311 pale V.112 e V.117,
ha dichiarato di non voler confermare i
lavoratori somministrati in scadenza di
contratto.

Un atteggiamento davvero incomprensibile
quello assunto dall’azienda,
che ci vede ancora una volta a gestire una
situazione delicata del territorio, sotto il
profilo sociale. Come verificatosi in altre
circostanze, il territorio ionico diventa
terra di conquista da parte delle multinazionali
che, dopo aver ricavato i propri
utili, senza alcun indugio, disseminano
disoccupazione.
Motivo per cui insieme alla Task Force
regionale abbiamo tenuto, il 13 febbraio
scorso, una riunione con i rappresentanti
di Vestas Blades, durante la quale veniva
richiesto un incontro con i vertici della
multinazionale danese. Incontro ad oggi
non ancora programmato.

Un percorso,
fin qui, che ci ha visti privi di strumenti
legislativi a tutela del lavoro, ma che tuttavia
non ci ha scoraggiati. Infatti, se da
un lato abbiamo più volte chiesto ai tavoli
il rispetto della posizione dei lavoratori
non confermati, dall’altro sollecitiamo
nuovamente politica ed istituzioni affinché
vengano individuati gli strumenti utili a
garantire la trasformazione dei contratti di
lavoro. Anche di questo occorrerà discutere
ai futuri tavoli con la Task Force per il
lavoro, ai quali la Fim Cisl intende offrire
ancora il suo contributo costruttivo».

Sul via libera del Consiglio regionale alla
mozione Vestas si registra il commento
del consigliere Renato Perrini. «Ho chiesto
che la mozione fosse votata da tutto il
Consiglio regionale non perché non mi è
bastato l’impegno assunto dall’assessore
Leo, ma per dare più forza a una vertenza,
quella dei lavoratori Vestas, che ha
dell’assurdo. Da mesi, insieme al collega
Cosimo Borraccino e all’assessore Leo,
stiamo partecipando a incontri per cercare
di arrivare a un’intesa con l’azienda
danese, presente a Taranto dal 1998 e
leader del settore della produzione di
pale eoliche, che pur godendo di ottima
salute (confermando buoni volumi produttivi
per il 2018, pari a 1311 pale V.112
e V.117) ha fatto sapere che non intende
confermare i 333 lavoratori precari, mai
stabilizzati nonostante siano diventati dei
professionisti del settore. Le scelte della
Vestas appaiono decisamente incomprensibili,
perché invece di licenziare queste
preziose maestranze che lei stessa forma
e qualifica, in un settore dove la preparazione
e l’esperienza contribuisce alla
buona qualità della produzione, dovrebbe
premiarle stabilizzandole? Senza contare
che l’azienda, così come tante aziende
delle energie rinnovabili, ha ricevuto in
Puglia un indubbio vantaggio, grazie agli
incentivi regionali ricevuti e di certo non
può pensare di ripagare la Puglia licenziando
lavoratori. Non possiamo accettare
che il territorio jonico sia prima luogo di
conquista e poi, dovere aver avuto i propri
ricavi, si avvii un processo scellerato di
disoccupazione».

«La situazione allo stato attuale rimane
dunque molto delicata sotto il profilo sociale
per questo è necessario uno sforzo di
tutte le forze politiche ed istituzionali per
evitare che Taranto subisca sotto il profilo
occupazionale un ulteriore sfregio».