«La Provincia di Taranto
rischia di vivere in un limbo giuridico.
Tutti gli atti finora varati dal presidente
della Provincia potrebbero essere ritenuti
nulli perchè Tamburrano non è legittimato
ad assumere questo ruolo».
Le dichiarazioni rilasciate questa mattina
da Gianni Azzaro, capogruppo del Pd in
Consiglio comunale e consigliere nazionale
Anci, potrebbero dare la stura all’ennesima
guerra a colpi di carte bollate.
Nel corso di una conferenza stampa, infatti,
l’ex vicepresidente dell’Ente provinciale
ha illustrato una sentenza del Consiglio di
Stato (n. 4227 pubblicata il 6 settembre
2017) riguardante la Provincia di Cosenza.
Ma la querelle inerente la paventata
illegittimità dell’attuale presidente della
Provincia di Taranto, Martino Tamburrano,
ha radici lontane.
«Nel giugno del 2016 il presidente mi
rilasciò delega di funzioni presidenziali
sino a tutto il 31 luglio 2016 – ha esordito
Azzaro. Ecco perchè, al fine di delimitare
il campo di azione della delega, formulai
al settore legale della Provincia una richiesta
di parere che ne chiarisse i conenuti e
gli eventuali limiti. Nel riscontrare la richiesta,
il settore legale prospettò la possibile
intervenuta decadenza del presidente
Tamburrano, ai sensi e per gli effetti di cui
all’art. 1 comma 65 della legge 56/2014,
a motivo della cessazione dalla carica di
sindaco del Comune di Massafra e, di conseguenza,
l’intervenuta inefficacia della
delega di funzioni.
All’epoca, in qualità
di vicepresidente della Provincia, ritenni
opportuno trasmettere tutta la documentazione
al prefetto Guidato ma da allora non
abbiamo ricevuto alcun tipo di risposta.
Nel corso di questi due anni, il dubbio è
rimasto e si è alimentato nel momento in
cui c’è stata questa sentenza del Consiglio
di Stato che ha chiarito inequivocabilmente
la questione e, in maniera lapidaria, ha
confermato che può assumere il ruolo
di presidente della Provincia solo un
sindaco in carica. Inoltre – ha spiegato il
consigliere Gianni Azzaro – la sentenza
del Consiglio di Stato annulla tutti gli atti
varati dalla Provincia. Anche per questo
ritengo doveroso, per garbo istituzionale,
presentare i nuovi elementi al prefetto di
Taranto, Donato Cafagna. Poi, in qualità
di pubblico ufficiale, sono tenuto ad informare
anche gli organi inquirenti e quindi
la Procura della Repubblica».
Infine, il
capogruppo del Partito democratico in
Consiglio comunale ha lanciato un appello
ai sindaci della provincia jonica affinchè
«possano andare a fondo alla questione,
magari chiedendo un pronunciamento
del Tar sulla vicenda. Ripeto, il rischio
è che tutti gli atti varati dalla Provincia,
dal 2016 ad oggi, possano essere nulli. Tra
questi anche quelli riguardanti l’elezione
dell’ultimo Consiglio provinciale e quelli
in materia ambientale».