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​Carcere, aggressioni e sovraffollamento. Protestano gli agenti​

«Una pianta organica rigida che
non tiene conto dei turni di lavoro e del clima di
tensione in cui si è costretti ad operare, aggressioni
continue, uomini e donne in divisa che su più
quadranti sventano gravi atti di autolesionismo o
tentativi di suicidio tra i detenuti, diritti al congedo
o al riconoscimento del lavoro straordinario non
riconosciuti e assenza di livelli minimi di sicurezza
che possano rendere il carcere il luogo di
rieducazione previsto dalla legge».

E’ per questa ragione che oggi, 31 maggio,
gli agenti di polizia penitenziaria del carcere
di Taranto saranno in sit-in davanti ai cancelli
dell’istituto di pena. Il sit-in inizierà alle ore 9 e
terminerà alle 10, mentre alle 9.30 è prevista una
breve conferenza stampa da parte del segretario della Fp Cgil di Taranto, Cosimo Sardelli, insieme
ai delegati Cgil all’interno del “Bruno Magli”.

«Lo stato di agitazione si rende necessario – dice
Sardelli – perché le reiterate richieste d’attenzione
di fronte alle condizioni di lavoro di questi operatori
non hanno sortito fino ad oggi nessun effetto,
malgrado il coinvolgimento del Provveditorato
regionale dell’amministrazione penitenziaria
e della stessa direzione del carcere di Taranto.
Siamo di fronte ad una emergenza carceri che ora
non riguarda più solo i detenuti (in Puglia carceri
sovraffollate fino a un più 150% e a Taranto 530
detenuti ospitati a fronte di una capienza prevista
di max 350) – dice Sardelli – ma anche il fronte
più esposto delle persone che vivono a stretto
contatto con questa difficile e delicata realtà».