Venerdì 27 gennaio sono stati ritrovati ben occultati nei locali docce nel reparto in cui sono i detenuti ad alta sicurezza del carcere di Taranto, sei telefonini e cavetti di ricarica.
E’ quanto rende noto Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe, il Sindacato della Polizia Penitenziaria.
Il ritrovamento è stato possibile «grazie alla sagacia ed alla professionalità dei poliziotti penitenziari, i quali nonostante siano costretti a lavorare in gravissima carenza organica, non lesinano impegno ed attaccamento al loro lavoro, nonostante siano stati lasciati soli e senza alcuna sicurezza nei reparti detentivi in balia dei detenuti più violenti».
«Sempre nel pomeriggio dello stesso giorno – prosegue Pilagatti -, altro gravissimo evento critico scongiurato Infatti grazie all’intervento dei poliziotti che con grande coraggio ed a rischio della loro incolumità sono riusciti a sedare una rissa tra detenuti tarantini che doveva essere una resa dei conti definitiva. Fortunatamente l’evento critico che poteva sfociare in tragedia, si è risolta con alcuni feriti medicati nella locale infermeria anche se la situazione si è fatta molto tesa all’interno del carcere tarantino. Purtroppo questi bollettini di guerra, quasi giornalieri, che vengono denunciati dal SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, non sono altro che la sommatoria della grave situazione presente nel carcere di Taranto a seguito del sempre più grave sovraffollamento di detenuti: oramai abbiamo superato quota 800, a fronte di un organico di meno di 300 poliziotti».
Il SAPPE ritiene che tale «drammatica situazione che giornalmente mette a rischio la sicurezza dei poliziotti, dei detenuti e del territorio, abbia responsabili ben precisi tra cui il ministro della giustizia i vertici del DAP che chiudono gli occhi su quello che accade a Taranto».