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Superbonus, due proposte di legge in Regione

Le iniziative intraprese dai consiglieri regionali tarantini Di Cuia (FI) e Di Gregorio (Pd)
Edilizia

«Dalle parole ai fatti: come annunciato la scorsa settimana, ho depositato, assieme ai colleghi del gruppo di Forza Italia, una proposta di legge per consentire alla Regione Puglia di acquistare i crediti fiscali delle banche derivanti dai bonus edilizi da utilizzare in compensazione dei propri debiti. Si tratta di un intervento a costo zero per la Regione, ma che può concretamente dare una boccata d’ossigeno alle nostre imprese e ai cittadini che hanno i cassetti fiscali pieni». Lo afferma Massimiliano Di Cuia, consigliere regionale di Forza Italia.

«Lo hanno già fatto la Sardegna e la Basilicata ed anche la Puglia è nelle condizioni di dare un segnale così importante, sbloccando il mercato del credito e incentivando i lavori di efficientamento energetico. Sbloccare i crediti, o anche parte di essi, significherebbe non solo dare una spinta forte alla riduzione delle emissioni e all’innalzamento degli standard di efficienza energetica dei nostri edifici, ma anche mettere in sicurezza le imprese edili: queste ultime, così come i professionisti, dopo aver praticato lo sconto in fattura e acquisito il relativo credito fiscale, non riescono a smaltirlo per la congestione del sistema. I numeri sono impressionanti: secondo l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), ogni miliardo di crediti bloccati blocca 6mila interventi e fa fallire almeno 1700 imprese A dicembre 2022, secondo i dati di Enea, i lavori ammessi a detrazione ammontano a 3.899.257.928 euro. La nostra proposta di legge – osserva il consigliere – prevede che la Regione, anche tramite gli enti e le società strumentali e del comparto Sanità, dopo aver valutato la consistenza della propria capacità di compensazione annua mediante modello F24, metta a disposizione la propria capienza fiscale mediante la stipula con uno o con più istituti di credito di uno specifico contratto, di durata pluriennale, che preveda l’acquisto annuale di crediti di imposta relativi a bonus edilizi (superbonus 110 %, bonus facciate 90 %, bonus efficientamento 65 %, bonus ristrutturazioni 50 %) dagli istituti di credito limitatamente alle rate dei suddetti crediti immediatamente utilizzabili in compensazione mediante modello F24 nel corso dello stesso anno.

Ciò alla duplice condizione che gli istituti di credito rilascino alla Regione la liberatoria attestante l’avvenuta effettuazione dei controlli circa la genuinità del credito e che certifichino, altresì, che i crediti rivenduti alla Regione derivano da interventi di efficientamento energetico effettuati ad opera di imprese aventi sede legale ed operativa in Puglia ed abbiano riguardato unità immobiliari urbane ubicate sempre nel territorio regionale, congiuntamente, alla data dell’inizio dell’intervento e alla data di entrata in vigore della norma. Ci auguriamo che la proposta sia incardinata al più presto nell’iter di esame e che possa trovare la massima condivisione da parte del Consiglio regionale». Sul “Bonus 110%” si registra anche l’iniziativa del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, i Consiglieri Sergio Clemente e Ruggiero Mennea capogruppo, e il consigliere del Pd Vincenzo Di Gregorio.

«Abbiamo presentato una proposta di legge per autorizzare la Giunta regionale ad acquisire i crediti delle imprese pugliesi, maturati si immobili ubicati in Puglia, con il “superbonus 110 per cento. Un aiuto al settore edilizio, ossia un settore ad alta densità di posti di lavoro e in grado di assicurare migliaia di piatti a tavola – spiegano i consiglieri – Subito in Commissione e poi in aula è la nostra speranza. La proposta di legge fa derivare dall’acquisizione dei crediti un utilizzo diretto in compensazione da parte della Regione, a valere sui tributi e contributi versati dalla stessa, dai suoi enti e dalle sue società strumentali e dall’intero comparto sanità cui impartisce le relative direttive ai fini dell’attuazione della presente legge. Per far ciò la Giunta regionale dovrebbe deliberare, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge, gli istituti di credito possessori di crediti di imposta generati dagli interventi effettuati e regolamenta i criteri e le modalità di acquisto di tali crediti. I criteri generali della deliberazione dovrebbero essere improntati a: valutazione della consistenza della propria capacità di compensazione annua mediante modello F24, unitamente a quella degli enti e delle società strumentali e quella del comparto sanità; indicazione delle modalità per contrarre con uno o più istituti di credito, con durata pluriennale, che prevedano da parte della Regione l’acquisto annuale di crediti di imposta relativi a interventi dagli istituti di credito, limitatamente alle rate dei crediti immediatamente utilizzabili in compensazione mediante modello F24 nel corso dello stesso anno solare in cui ha luogo l’acquisto; subordinazione dell’acquisto all’avverarsi di una duplice condizione: che gli istituti di credito rilascino alla Regione la liberatoria attestante l’avvenuta effettuazione dei controlli circa la regolarità del credito; che gli istituti certifichino la derivazione del crediti ceduti alla Regione da interventi di efficientamento energetico effettuati ad opera di imprese con sede operativa in Puglia e per interventi realizzati su immobili ubicati nel territorio pugliese.

L’acquisto dei crediti dovrà avvenire ad un prezzo non superiore al valore nominale del credito. Eventuali economie derivanti da acquisti effettuati a un prezzo inferiore al valore nomina- le dei crediti di imposta sono accantonati in un apposito fondo a copertura delle spese gestionali dell’operatività della procedura e di eventuali rischi di negoziazione. Gli istituti di credito dovranno garantire, attraverso apposita clausola contrattuale, il buon fine del credito e fornire idonea garanzia anche nei confronti di qualsivoglia evento che dovesse determinare la non sussistenza, ovvero l’inutilizzabilità del credito in compensazione da parte della Regione. Gli istituti di credito dovranno infine garantire, con apposita clausola contrattuale, l’immediato reimpiego della propria capienza fiscale liberata attraverso la cessione dei crediti di imposta alla Regione, nell’acquisto, a condizioni di mercato, di ulteriori crediti di imposta relativi ad interventi di cui all’articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020, riguardanti interventi su immobili ubicati in Puglia ed effettuati da imprese detenute per intero da soggetti aventi residenza o sede legale in Puglia da almeno tre anni».