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Nuovi cambi in vista in Consiglio comunale a Taranto

Nervi tesi nella maggioranza
Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci

Nervi tesi nella maggioranza del sindaco Rinaldo Melucci. Una maggioranza che sembra destinata a mutare fisionomia dopo quanto accaduto nella riunione che si è tenuta a Palazzo di Città nel pomeriggio di mercoledì 15 marzo.

Una riunione convocata dopo l’episodio che ha scatenato polemiche a Taranto e nel resto d’Italia: quello dello scontro tra alcuni agenti della polizia locale e un corriere al lavoro per una società di consegne. Al sindaco Melucci, che aveva definito «intollerabili» le infrazioni e la reazione del corriere, non sono piaciute le dichiarazioni sulla vicenda di alcuni consiglieri della sua coalizione, considerate evidentemente non in sintonia con il suo pensiero sulla vicenda. In particolare, Melucci mercoledì si è scagliato contro i consiglieri Gianni Liviano e Luca Contrario, considerandoli addirittura fuori dal perimetro della maggioranza. Una linea che, se confermata, costringerebbe a rivedere i confini tra maggioranza e opposizione, probabilmente con qualche salto da una parte all’altra. I rumors che provengono dal Palazzo parlano di un paio di consiglieri oggi seduti tra i banchi dell’opposizione pronti a dare sostegno a Melucci e colmare così il vuoto lasciato dall’eventuale fuoriuscita di Liviano e Contrario. Di fatto saremmo all’ennesimo mutamento della composizione dei gruppi consiliari, ormai lontani dalla geografia disegnata dagli elettori alle elezioni comunali meno di un anno fa.

Ci sono state fusioni, passaggi e sigle presenti alle elezioni di fatto somparse all’interno del consiglio. Ora ci apprestiamo a una possibile ulteriore modifica e potrebbe non essere l’ultima. La riunione dell’altro pomeriggio ha comunque scosso la maggioranza a giudicare dagli umori raccolti confidenzialmente. Tutto ciò ad appena qualche settimana di distanza dalla crisi politica innescata con la rottura, poi rientrata, tra lo stessso Melucci e il Movimento Cinquestelle. Per ritornare alla vicenda dei vigili urbani, risalta il silenzio osservato dal Pd, il partito di maggioranza relativa, che non ha espresso alcuna opinione sui fatti accaduti in via Oberdan. Da un partito che ha appena inaugurato un nuovo corso forse ci si sarebbe aspettato qualcosa di più che una semplice consegna del silenzio.