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Spacciavano droga soprattutto agli studenti delle scuole superiori.
Pusher che rifornivano di cocaina, hashish e marijuana le piazze di Taranto e provincia sono finiti nella trappola tesa dalla Polizia di Stato nell’ambito dell’operazione “Beni Stabili”.
Al termine di indagini dirette dalla Dda presso il Tribunale di Lecce, la Squadra Mobile ha arrestato 15 persone.
Undici ordinanze di custodia cautelare in carcere e quattro ai “domiciliari” emesse dal gip presso il Tribunale di Lecce, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse.
In carcere sono finiti il trentatreenne Giuseppe Axo; il quarantenne Giovanni Carafa;
il trentenne Francesco Cardone; il trentenne Antonio Catapano; il ventisettenne Cristian Comis; la quarantatreenne Anna Danzo; il trentaduenne Antonio Delibero; il quarantottenne Patrizio Digiuseppe; il venticinquenne Giuseppe Porcelli; il ventinovenne Amarildo Troqe; il venticinquenne Giovanni Zonile.
Agli arresti domiciliari sono invece finiti il quarantanovenne Espedito Del Prete, la ventitreenne Maria Desirèe Ferrigni; il trentacinquenne Denis Shemshiri; il ventitreenne Francesco Stante.
L’attività di indagine, condotta dagli investigatori della Sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile, ha preso le mosse verso la fine del 2017 quando, in occasione di una attività di controllo nelle vie del capoluogo è stato fermato un gruppetto di minorenni, alcuni dei quali sono stati trovati in possesso di dosi di hashish.
I poliziotti, seguendo le tracce lasciate dal gruppo, sono riusciti a risalire ai loro fornitori, giovanissimi pusher che, a dispetto dell’età, si sono dimostrati in grado di movimentare consistenti quantitativi di droga.
Gli acquirenti prevalentemente, erano studenti di scuola superiore ai quali la sostanza veniva ceduta anche nei pressi degli istituti scolastici, all’orario di entrata e di uscita.
I presunti pusher, da quel momento attentamente monitorati, hanno condotto gli agenti in borghese alla fonte di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti: il complesso edilizio denominato “Beni Stabili”, in particolare gli edifici ubicati in via Plinio, noti per essere stati interessati, nel corso del tempo, da numerose attività di polizia giudiziaria e per essere stati trasformati in un impenetrabile bunker, punto di riferimento sicuro per i consumatori di droga.
La morfologia dei luoghi, caratterizzati dalla presenza di edifici disposti a ferro di cavallo con affaccio su un cortile pertinenziale, e il contesto ad elevata densità criminale hanno reso necessario il ricorso a più sofisticate tecniche di indagine.
E’ stato alzato, così, il velo sull’esistenza di un gruppo di spacciatori che aveva la base logistica negli appartamenti degli stabili di via Plinio.
Diversi i nuclei familiari che tenevano le fila dell’organizzazione.
Accanto a loro, una fitta rete di “collaboratori” incaricata di presidiare la zona di spaccio ed effettuare le consegne al minuto o il trasporto della sostanza stupefacente.
Impressionante la capacità organizzativa del gruppo, in grado non solo di soddisfare le richieste dei tossicodipendenti che si presentavano a qualsiasi ora del giorno e della notte, ma anche di inondare di sostanza stupefacente le piazze del capoluogo. I dettagli del blitz illustrati in teleconferenza dal capo della Squadra Mobile, il dott. Fulvio Manco.
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