Per superare la crisi occupazionale servono più investimenti su green economy e infrastrutture. Questo il senso delle parole dell’arcivescovo mons. Filippo Santoro, presidente della commissione Cei per i problemi sociali, nel corso di una intervista rilasciata a Radio Vaticana a margine e commento dell’Angelus di Papa Francesco di domenica scorsa.
«Il Santo Padre ha auspicato “l’impegno convergente di tutti i responsabili politici ed economici”, perché la povertà e la mancanza di lavoro saranno “un problema del post pandemia” che, secondo il Pontefice, dovrà essere affrontato con tanta “solidarietà” e tanta “creatività” – ha detto mons. Santoro – La gravità della recessione dovuta al coronavirus, che non ha precedenti dal dopoguerra ad oggi, proprio in questi giorni viene confermata dai numeri relativi al Pil del secondo trimestre dell’anno – quello in cui si è verificato il lockdown più restrittivo nelle economie più ricche – rilevati dagli Istituti di studio di numerosi Paesi di tutto il mondo. Se negli Stati Uniti gli analisti prevedono nel secondo trimestre un calo di quasi il 35%, le cose non vanno meglio in Giappone dove su base trimestrale si calcola un – 26,3% e un – 2,2% su base annuale. Contrazioni record anche nelle economie europee, con la media dell’eurozona che segna un – 12,1%. In termini assoluti, solo in Italia sono andati in fumo oltre 50 miliardi di prodotto interno lordo. Situazioni simili in America Latina, in particolare in Cile dove la disoccupazione è salita al 12,2% nel trimestre aprile-giugno, con un aumento di 4,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso».
«È più che mai opportuno l’intervento di papa Francesco. In questa situazione, il tema del lavoro è il punto più fragile insieme con la difesa della salute».
Mons. Santoro ha espresso, nel corso dell’intervista a Vatican News, la sua gratitudine per il richiamo del Papa sul tema dell’occupazione. Il presule ha affermato che la ripresa è indispensabile, ed ha fatto riferimento in particolare a quanto succede a Taranto: «L’Ilva ha tantissimi lavoratori in cassa integrazione così come altre fabbriche, per non parlare delle aziende più piccole o delle persone che hanno un’iniziativa privata». «Serve una diversificazione occupazionale è importante inoltre che i sussidi arrivino al più presto e che sostengano in primo luogo l’occupazione, perché il lavoro, oltre che il bene dell’economia, contribuisce alla realizzazione della persona. Innanzitutto – ha proseguito l’arcivescovo di Taranto – è necessario garantire il primato della vita, quindi tutte le soluzioni proposte dalla green economy sono indicazioni preziosissime. Ora però bisogna passare dalle parole ai fatti ci vuole una regia centrale e un intervento preciso per nuove infrastrutture, con investimenti di grande importanza, non possiamo perdere questa occasione». In conclusione, mons. Santoro Monsignor Santoro ha posto l’accento anche sul contributo dei cattolici in tema di lavoro: «E’ indispensabile la visione che il Papa prospetta nella Laudato si’, la visione cristiana della vita è indispensabile anche nei suoi riflessi economici».