Ci siamo. Domani mattina alle 10,30 in arcivescovado si riunisce la commissione di studio sui Riti della Settimana Santa voluta dal vescovo Santoro.
Si avvia la riforma annunciata da un primo provvedimento: quest’anno le gare per l’aggiudicazione dei simboli delle processioni si sono tenute in maniera inedita (rispetto agli ultimi due secoli) non nella domenica delle Palme ma con una settimana di anticipo, di sabato. Ed è facile intuire come la ‘rivoluzione’ partirà proprio da lì, dalle gare sulle quali monsignor Santoro ha già richiamato l’attenzione. Nell’annunciare che dopo Pasqua sarebbe stata costituita una commissione, mons Santoro aveva anche accennato al fatto che suo compito sarebbe stato quello di riflettere sulla «prassi» delle gare. Altro compito della commissione, quello di individuare di anno in anno un obiettivo caritativo da sostenere con i proventi delle processioni. Decisioni che da subito hanno mobilitato i tarantini, confratelli in testa. Ma non solo loro.
«Spero che non si tocchino le tradizioni, che non venga toccato nulla della Settimana Santa» è il parere raccolto alla vigilia dell’insediamento della commissione dal maestro Giuseppe Gregucci, direttore della Grande Orchestra di Fiati Santa Cecilia Città di Taranto (nella foto).
Espressione delle bande, alle quali si deve la suggestiva colonna sonora che accompagna le nazzicate dei perdoni, il maestro Gregucci è tra chi lascerebbe tutto com’è. «Le gare? Alla fine fanno parte come le altre cose della tradizione» dice a proposito del primo dei cambiamenti già sperimentato quest’anno. «Farle delle Palme o in un altro giorno, se la gara è quella, non vuol dire nulla. Altrimenti si togliessero».
Ma quando gli si chiede se allora sarebbe d’accordo con una loro eliminazione in favore di altri metodi di assegnazione di ‘poste’ e ‘simboli’, il maestro non lascia spazio a dubbi: «assolutamente no, non ritengo sia opportuno perderle o eliminarle, fanno parte della tradizione». E’ quello, d’altronde, che non più di una settimana fa hanno voluto sottolineare i confratelli. Una delegazione di iscritti alle confraternite del Carmine e dell’Addolorata ha voluto spiegare che la Settimana Santa inizia la domenica delle Palme, con le assemblee: «la gara fa parte del rito, non vuol dire acquistare nulla, è il frutto di sacrifici di intere famiglie».