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La Gdf oscura 16 siti. Nei guai un tarantino

Anche un tarantino coinvolto in una indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, per contrastare la pirateria informatica. I militari delle Fiamme Gialle di Agropoli, coordinati dalla Procura di Vallo della Lucania, hanno eseguito un provvedimento di oscuramento dall’Italia del noto portale pirata internazionale Futubox, al fine di interrompere l’illecita diffusione di opere coperte dal diritto d’autore on line, con fini di lucro.

L’ordine di inibizione dell’accesso per gli utenti italiani è stato notificato, sotto forma di blocco IP/DNS, ai fornitori di servizi internet, i cosiddetti “Internet Service Providers” e scaturisce dagli esiti delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, con l’ausilio tecnico della F.P.M. (Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale) dopo la denuncia presentata da Sky Italia, a gennaio scorso, nei confronti dei titolari del servizio pirata internazionale Futubox, attraverso il quale era possibile visualizzare in streaming l’intero palinsesto trasmesso da numerosi canali dell’emittente televisiva satellitare altrimenti fruibili con modalità “pay-per-view”, in violazione della legge, che tutela il diritto d’autore.

La Guardia di Finanza ha provveduto ad inibire l’accesso dall’Italia a 16 siti web attraverso i quali veniva direttamente offerto, ovvero promosso, il servizio pirata Futubox.

Sono state eseguite perquisizioni in provincia di Bari e Taranto nei confronti di due pirati informatici che spedivano in Ucraina le Smart Card necessarie per accedere ai servizi Sky e promuovevano sulla Rete la vendita degli abbonamenti al servizio pirata attraverso altri due siti web in lingua italiana, che sono stati oggetto di sequestro penale.

Uno dei due indagati, un giovane laureato in informatica, stava sviluppando in proprio un software, chiamato Telebox con il quale, anche utilizzando le trasmissioni di Futubox, avrebbe rilanciato ed ulteriormente personalizzato il servizio pirata dall’Italia. Le investigazioni, ancora in corso in sei Paesi , verranno ora focalizzate sull’identificazione degli utenti italiani del portale e sulla ricostruzione dei flussi finanziari derivanti dalla sottoscrizione degli abbonamenti da parte dei clienti nazionali, al fine di quantificare i profitti conseguiti nel territorio dello Stato dai pirati informatici coinvolti nell’illecito. L’operazione si inquadra nell’attività di contrasto del fenomeno della diffusione illegale di materiale coperto da copyright, illecito che costituisce una gravissima turbativa del mercato legale e genera mancati introiti di milioni di euro ogni anno per gli aventi diritto e per l’Erario.