E’ stata un’altra lunga notte in cella per Gianni Florido. Attesa per ieri pomeriggio, la decisione del gip sulla scarcerazione non è arrivata neppure questa mattina e potrebbe slittare, forse a giovedì.
E’ durato poco meno di due ore l’interrogatorio di garanzia di Vincenzo Specchia arrestato su disposizione della magistratura tarantina nell’ambito dell’indagine su presunti illeciti nell’autorizzazione di una discarica di rifiuti pericolosi all’interno dell’Ilva. All’epoca dei fatti contestati Specchia era direttore generale della provincia di Taranto.
Specchia, agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Galatina, è stato interrogato dal gip Patrizia Todisco e dal pm Pietro Argentino in una caserma dei carabinieri. Durante l’interrogatorio ha respinto l’accusa di tentata concussione per costrizione nei confronti dell’ex dirigente del settore Ecologia della Provincia, Luigi Romandini, in merito alle autorizzazioni per la discarica gestita dall’Ilva.
Specchia ha quindi negato ogni suo coinvolgimento nella vicenda, rimarcando come il suo ruolo non gli permettesse di aver alcun influenza né sul settore ecologia né su Romandini, col quale peraltro i rapporti sarebbero stati tesi, sfociati persino in una querela da parte di Specchia. Per il momento il suo difensore, l’avvocato Andrea Sambati, non ha chiesto la scarcerazione in attesa della discussione, fissata per giovedì prossimo, davanti al Tribunale del Riesame. Proprio quella potrebbe essere la data utile per la decisione in merito alle istanze presentate dagli indagati. Compresa quella che riguarda Florido.